Confini Comuni italiani 2014

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Confini Comuni italiani 2014

Franco Morelli
Ciao a tutti,

  sue suggerimento di Paolo Cavallini vi segnalo la risorsa che ho creato se può esservi utile come link :

http://opendatabassaromagna.blogspot.it/2014/07/le-fusioni-e-i-confini-dei-comuni.html



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Re: Confini Comuni italiani 2014

stefano campus
Administrator
personalmente sono contrario ad iniziative di questo genere su temi tanto delicati.
la definizione dei confini comunali sono di competenza comunale (Consiglio di stato
sentenza 1136/05 del 02/05/2005) e d'altra parte l'ISTAT di fatto espone fatti non di propria produzione.
Credo che ISTAT due volte all'anno faccia una ricognizione presso le regioni per avere comunicazione degli avvenuti cambiamenti. forse la soluzione migliore sarebbe fornire oltre alla notizia anche i layer ufficiali dei confini, ben sapendo che la frequenza di aggiornamento dei dataset geografici esposti da ISTAT non è elevatissima.
ma, ripeto, è una mia personale opinione...

tutto questo in attesa che finalmente si affronti di petto e globalmente questa questione entro i gruppi di lavoro AGID (http://tinyurl.com/prezmdj) come indicato a pagina 5 del resoconto della prima riunione del 13 maggio scorso.(http://www.rndt.gov.it/RNDT/home/images/Dati_territoriali_resoconto_riunione_20140513_v.1.0.pdf)

s.
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Re: Confini Comuni italiani 2014

geodrinx
In reply to this post by Franco Morelli
Ciao Franco,


complimenti per il lavoro  :)

Ho visto che in alcuni casi, i confini  ISTAT 2011  sono stati aggiornati, migliorando la grafica  (per esempio tra Gaeta e Formia).   Si tratta di aggiornamenti operati attraverso i fogli catastali ?


Roberto


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Re: Confini Comuni italiani 2014

stefano campus
Administrator
Geo DrinX wrote
Si tratta di
aggiornamenti operati attraverso i fogli catastali ?
ecco questo è ciò che intendevo...

s.
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Re: Confini Comuni italiani 2014

Franco Morelli
No purtroppo non sono gli aggiornamenti che intendete voi. Sono solo fusioni di confini dello shapefile 2011 dell'ISTAT. Non sono esperto quanto voi di GIS, non so se sono stato 'bravo' nella operazione di merge delle geometrie (ho usato Qgis), quindi mi fa piacere se valutate il lavoro fatto!
In ogni caso ho messo a disposizione anche il dataset di corrispondente vecchio comune -> nuovo Comune così chiunque  può fare i propri shapefile nuovi (magari meglio di me :) ).
Franco

2014-07-16 16:57 GMT+02:00 stefano campus <[hidden email]>:
Geo DrinX wrote
> Si tratta di
> aggiornamenti operati attraverso i fogli catastali ?

ecco questo è ciò che intendevo...

s.




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Re: Confini Comuni italiani 2014

Sieradz
Ciao Franco,
iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe meglio scambiarsele in privato.

E visto che sei un appassionato, dai un'occhiata qui...
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Re: Confini Comuni italiani 2014

Franco Morelli

Vi ringrazio per i feedback. Sicuramente il mio lavoro non è preciso abbastanza per molti usi, ritengo peró che in ottica open data (e i dati ISTAT sono tutti rilasciati con licenza cc-by per favorirne il riuso) possa essere utile a molte più persone se è pubblico e a sua volta rielaborabile, commentabile e migliorabile!

Il 16/lug/2014 20:52 "Sieradz" <[hidden email]> ha scritto:
Ciao Franco,
iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe
meglio scambiarsele in privato.

E visto che sei un appassionato, dai un'occhiata  qui
<http://www.forum.amicocad.it/viewtopic.php?f=51&t=174>  ...



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Re: Confini Comuni italiani 2014

Maurizio Trevisani
si, open data.

ma i dati devono veicolare informazione, e soprattutto su certi temi
bisogna che siano certificati, affidabili, ufficiali. Sennò sono solo
rumore e possono generare confusione, errori, fraintendimenti.

L'open data cui tutti aspiriamo, è quello delle P.A. che devono
rilasciare per un uso pubblico i loro dati, i dati su cui le P.A.
assumono le loro decisioni (magari anche in un contesto di
partecipazione e confronto basato su quegli stessi dati).

Non l'open data fatto "alla casereccia".

Personalmente credo siano possibili ed auspico processi che aumentino
l'affidabilità e la fruibilità (non tanto e solo in termini di
apertura o di disponibilità, ma appunto di utilizzo confidente) anche
dei prodotti del volontariato (es.: i GFOSS, OpenStreet-Map, ecc.), in
modo che un giorno si possa fare ragionevolmente affidamento sulla
loro qualità.

Non credo di dire eresie: nella stessa Wikipedia mi sembra ci siano
alcuni amministratori, autorevoli, individuati secondo particolari
procedure, che valutano i contibuti dei volontari, censurandone o
eliminandone alcuni proprio per cercare di garantire un certo livello
di qualità, attendibilità, affidabilità.

Questo dovrebbe avvenire anche in altri contesti: su Open-Street Map,
dove interventi integrativi/correttivi sono affidati all'intervento
dei volontari, ma se una zona non è "presidiata", può presentare
informazioni errate o obsolete, senza che nessuno possa documentarlo,
verificarlo, saperlo. Finchè è così, potrà risultare difficile una
fruizione "confidente" ad esempio nei navigatori.

Idem per l'Open-Source, dove i progetti più affidabili sono quelli
dove un numero ristretto di esperti valutano e decidono in merito a
qualsiasi intervento evolutivo.

Proprio di recente si è posto il caso in cui, mi sembra, interventi
"caserecci" di persone dotate delle migliori intenzioni hanno
"dirottato" le risposte di un sistema server dal rispondere in maniera
interoperabile e secondo gli standard internazionali per aggiungervi
"migliorie" a supporto di proprie specifiche esigenze.

Abbandonare il mondo dell'Openness (Open-Data, Open-Source,
Open-Knowledge, ecc.) ad un contesto in cui non ci si dia regole certe
e condivise, rischia di far ricadere diverse esperienze anche
importanti ed interessanti verso la china dell'Open-Waste.

ciao,
Maurizio

Il 16/07/14, Franco Morelli<[hidden email]> ha scritto:

> Vi ringrazio per i feedback. Sicuramente il mio lavoro non è preciso
> abbastanza per molti usi, ritengo peró che in ottica open data (e i dati
> ISTAT sono tutti rilasciati con licenza cc-by per favorirne il riuso) possa
> essere utile a molte più persone se è pubblico e a sua volta rielaborabile,
> commentabile e migliorabile!
> Il 16/lug/2014 20:52 "Sieradz" <[hidden email]> ha scritto:
>
>> Ciao Franco,
>> iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe
>> meglio scambiarsele in privato.
>>
>> E visto che sei un appassionato, dai un'occhiata  qui
>> <http://www.forum.amicocad.it/viewtopic.php?f=51&t=174>  ...
>>
>>
>>
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>> Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian
>> mailing list mailing list archive at Nabble.com.
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>> dell'Associazione GFOSS.it.
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Re: Confini Comuni italiani 2014

Alessandro Sarretta
Capisco i dubbi e le esigenze di qualità/controllo ma, onestamente, mi
sembra che non possa sorgere nessun dubbio o fraintendimento che i dati
prodotti da Franco siano dati ufficiali.
Capisco se fossero rilasciati da qualche amministrazione a qualunque
livello, ma è evidente che è un'iniziativa singola, privata, con nessun
carattere di ufficialità ma con, secondo me, una sua utilità pratica in
contesti di data journalism, esigente speficiche, interesse locale...
L'open data della P.A. è fondamentale, ma il suo riutilizzo credo non
debba essere limitato a casi di applicazione legale/ufficiale/normativo,
altrimenti perderebbe molti dei suoi effetti positivi.
Poi, ovviamente, l'obiettivo ideale (e da perseguire anche in ottica di
Associazione GFOSS.it) è quello di aumentare la qualità delle
informazioni e di stimolare le amministrazioni competenti un rilascio
frequente, aggiornato e controllato di dati.

Ale

On 17/07/2014 00:10, Maurizio Trevisani wrote:

> si, open data.
>
> ma i dati devono veicolare informazione, e soprattutto su certi temi
> bisogna che siano certificati, affidabili, ufficiali. Sennò sono solo
> rumore e possono generare confusione, errori, fraintendimenti.
>
> L'open data cui tutti aspiriamo, è quello delle P.A. che devono
> rilasciare per un uso pubblico i loro dati, i dati su cui le P.A.
> assumono le loro decisioni (magari anche in un contesto di
> partecipazione e confronto basato su quegli stessi dati).
>
> Non l'open data fatto "alla casereccia".
>
> Personalmente credo siano possibili ed auspico processi che aumentino
> l'affidabilità e la fruibilità (non tanto e solo in termini di
> apertura o di disponibilità, ma appunto di utilizzo confidente) anche
> dei prodotti del volontariato (es.: i GFOSS, OpenStreet-Map, ecc.), in
> modo che un giorno si possa fare ragionevolmente affidamento sulla
> loro qualità.
>
> Non credo di dire eresie: nella stessa Wikipedia mi sembra ci siano
> alcuni amministratori, autorevoli, individuati secondo particolari
> procedure, che valutano i contibuti dei volontari, censurandone o
> eliminandone alcuni proprio per cercare di garantire un certo livello
> di qualità, attendibilità, affidabilità.
>
> Questo dovrebbe avvenire anche in altri contesti: su Open-Street Map,
> dove interventi integrativi/correttivi sono affidati all'intervento
> dei volontari, ma se una zona non è "presidiata", può presentare
> informazioni errate o obsolete, senza che nessuno possa documentarlo,
> verificarlo, saperlo. Finchè è così, potrà risultare difficile una
> fruizione "confidente" ad esempio nei navigatori.
>
> Idem per l'Open-Source, dove i progetti più affidabili sono quelli
> dove un numero ristretto di esperti valutano e decidono in merito a
> qualsiasi intervento evolutivo.
>
> Proprio di recente si è posto il caso in cui, mi sembra, interventi
> "caserecci" di persone dotate delle migliori intenzioni hanno
> "dirottato" le risposte di un sistema server dal rispondere in maniera
> interoperabile e secondo gli standard internazionali per aggiungervi
> "migliorie" a supporto di proprie specifiche esigenze.
>
> Abbandonare il mondo dell'Openness (Open-Data, Open-Source,
> Open-Knowledge, ecc.) ad un contesto in cui non ci si dia regole certe
> e condivise, rischia di far ricadere diverse esperienze anche
> importanti ed interessanti verso la china dell'Open-Waste.
>
> ciao,
> Maurizio
>
> Il 16/07/14, Franco Morelli<[hidden email]> ha scritto:
>> Vi ringrazio per i feedback. Sicuramente il mio lavoro non è preciso
>> abbastanza per molti usi, ritengo peró che in ottica open data (e i dati
>> ISTAT sono tutti rilasciati con licenza cc-by per favorirne il riuso) possa
>> essere utile a molte più persone se è pubblico e a sua volta rielaborabile,
>> commentabile e migliorabile!
>> Il 16/lug/2014 20:52 "Sieradz" <[hidden email]> ha scritto:
>>
>>> Ciao Franco,
>>> iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe
>>> meglio scambiarsele in privato.
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Re: Confini Comuni italiani 2014

Alessandro Sarretta
In reply to this post by Sieradz
Questa proprio non la capisco... bisogna vergognarsi di creare
informazioni aggiuntive, anche se senza nessun carattere di ufficialità,
e per questo scambiarle in privato?
Ale

On 16/07/2014 20:52, Sieradz wrote:

> Ciao Franco,
> iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe
> meglio scambiarsele in privato.
>
> E visto che sei un appassionato, dai un'occhiata  qui
> <http://www.forum.amicocad.it/viewtopic.php?f=51&t=174>  ...
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Re: Confini Comuni italiani 2014

Maurizio Trevisani
No, no, tutto il lavoro intorno ai dati aiuta a costruire competenze,
ed anche di quelle c'è un bisogno enorme.

Ma, prendi il caso dei grigliati "non ufficiali" per la trasformazione
di coordinate che qualcuno fa scaricare liberamente dal proprio sito.

Ritieni faccia un servizio alla comunità dell'Open Knowledge,
aggiungendo "Open Data" non ufficiali all'universo degli Open-Data?

Personalmente ritengo sia un disservizio, facendo una analogia con le
questoni ambientali, direi che rischia di "inquinare" o "contaminare"
la open knowledge.

Già non sempre siamo sicuri della qualità dei dati su cui i nostri
decisiori valutano, ragionano, decidono. Troppo spesso mi sento
chiedere "ma ora, con google, a cosa serve il lavoro che fate?",
purtroppo anche da parte dei "decisori".

Va quindi, dopo la consapevolezza dell'importanza dell'Openness,
iniziata a costruire anche la conspevolezza dell'importanza della
Qualità della Knowledge.

Purtroppo stiamo già diventando una società dove tante decisioni si
assumono, più che sulle informazioni, sui risultati di sondaggi. Il
rischio è che un domani si possa ragionare su dati (o con software)
quali che siano, senza porsi alcuna domanda sulla loro affidabilità.
Anzi, più sono facilmente reperibili e meno costano (ma siamo sicuri
che in un qualche modo i dati di google non li paghiamo comunque noi?
magari a seguito di giri che nemmeno comprendiamo, di pubblicitò,
vendita dati, statistiche, servizi, ecc.?), meglio è.

Poi, concordo con te che più dati girano, più esperienze girano, più
ci si confronta, più si diventa più "ricchi" (almeno culturalmente,
almeno in termini di competenze).

Ciao.

Il 17/07/14, Alessandro Sarretta<[hidden email]> ha scritto:

> Questa proprio non la capisco... bisogna vergognarsi di creare
> informazioni aggiuntive, anche se senza nessun carattere di ufficialità,
> e per questo scambiarle in privato?
> Ale
>
> On 16/07/2014 20:52, Sieradz wrote:
>> Ciao Franco,
>> iniziativa lodevole, ma quoto Stefano: queste cose "ufficiose" sarebbe
>> meglio scambiarsele in privato.
>>
>> E visto che sei un appassionato, dai un'occhiata  qui
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>>
>>
>>
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