Gtazie della segnalazione.
Ho dato una scorsa alla versione inglese. A me pare che crei problemi piu' di quelli che risolva. >An open format is one that is platform independent, machine readable, and made available >to the public without legal, technical or financial restrictions that would impede the >re-use of that information. Andrebbe anche bene, ma il successivo emendamento (emendamento 65) mi lascia perplesso. >European Parliament Greens group, maintained and adapted to this new definition her >amendment 65: >"open format" means that the format’s specification is maintained by a not-for-profit >organisation the membership of which is not contingent on membership fees; its ongoing >development occurs on the basis of an open decision-making procedure available to >all interested parties; the format specification document is available freely; the >intellectual property of the standard is made irrevocably available on a royalty-free >basis. Praticamente tutti i formati basati su una specifica ISO non sono OpenFormat secondo questo emendamento. L'emendamento dice che il formato deve essere mantenuto da una organizzazione no-profit e non soggetto a royaltes. Ad esempio il GML, che io avrei ritenuto fosse un formato Open perche' è intelleggibile e interpretabile e machine-readable. Non è un "Open Format", perche' la sua specifica è soggetta a un pagamento di royaltes. La specifca WMS 1.3.0 è stata codificata da ISO con la specifica ISO19128. Quindi non sarebbe un formato Aperto ? E allora come la mettiamo con Inspire che prescrive l'impiego della ISO19128 (WMS 1.3.0 ?) Mi preoccupa la questione dei metadati. Secondo questa norma la specifica dei metadati ISO19115 non è OpenFormat e quindi non andrebbe usata. :) -- ----------------- Andrea Peri . . . . . . . . . qwerty àèìòù ----------------- _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 630 iscritti al 1.12.2012 |
On Fri, 7 Dec 2012 14:07:49 +0100, Andrea Peri wrote:
>>European Parliament Greens group, maintained and adapted to this new >> definition her >>amendment 65: >>"open format" means that the format’s specification is maintained by >> a not-for-profit >>organisation the membership of which is not contingent on membership >> fees; its ongoing >>development occurs on the basis of an open decision-making procedure >> available to >>all interested parties; the format specification document is >> available freely; the >>intellectual property of the standard is made irrevocably available >> on a royalty-free >>basis. > > Praticamente tutti i formati basati su una specifica ISO non sono > OpenFormat secondo questo emendamento. > in effetti il problema e' decisamente spinoso. capisco (e concordo) in linea di principo: il fatto che un'ente come ISO pretenda sonanti soldini per "vendere" la documentazione con le specs di uno standard "universale" e' assolutamente intollerabile (ed anche un po' deprimente); sarebbe decisamente opportuno riuscire a cambiare in meglio lo stato delle cose. ma mettere fuori legge tutti i formati definiti ISO, che non potrebbero piu' essere considerati "open format", rischia di essere una soluzione ancora peggiore. come fa giustamente presente Andrea, via via che le specifiche OGC incontrano adozione vasta ed universale si trasformano in specifiche ISO (che occupa una posizione gerarchica superiore; OGC si occupa solo di roba geospatial, quando vengono adottati da ISO diventano standard veramente universali, vincolanti per qualsiasi ramo industriale). e' gia' successo per Spatial SQL (che ora e' ISO/SQL MM), e sta via via accadendo anche per vari web services, metadati etc. ma il problema non si limita alla sola ISO: esistono un sacco di formati "critici" per tutto il comparto GeoSpatial che non rientrano affatto nella definizione di cui all'emendamento: p.es. - TIFF e' un marchio registrato di Adobe - Shapefile (ammesso che si possa definire "standard") e' di ESRI sono entrambi liberamente disponibili, ma probabilmente non soddisfano le condizioni imposte dall'emendamento. insomma, accogliendo alla lettera il testo di cui sopra finiremmo per dovere sconsolatamente concludere che in ambito GeoSpatial non esiste neppure mezzo formato accettabile :-P fortunatamente pare trattarsi di una proposta di emendamento presentato dal gruppo dei Verdi: non e' detto che venga recepita nel testo finale, almeno non nella forma in cui e' formulata oggi. certo e' che se dovesse passare in quei termini sarebbe veramente una enorme iattura, e provocherebbe danni profondi e di lunga durata, anche se probabilmente in senso esattamente contrario alle buone intenzioni dichiarate dai proponenti. ciao Sandro -- Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o contenuti pericolosi da MailScanner, ed e' risultato non infetto. _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 630 iscritti al 1.12.2012 |
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