Map Maker (google) sbarca anche in italia

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Re: Map Maker (google) sbarca anche in italia

pcav
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Il 22/08/2013 10:04, Maurizio Napolitano ha scritto:

> Quindi, se i dati di una PA finisco in allora ne giovano
> un po' tutti.

> NOTA a margine:
> ieri un collega mi ha mostrato il servizio di device manager di

Per cortesia, non pubblicizzare software proprietario tramite questa lista.
Grazie.
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Re: Map Maker (google) sbarca anche in italia

Andrea Peri
In reply to this post by Maurizio Napolitano-2



Il giorno 22 agosto 2013 10:04, Maurizio Napolitano <[hidden email]> ha scritto:
Il 21/08/2013 11:12, Andrea Peri ha scritto:

 >1. La toponomastica e il cambio dei numeri civici sono dati che Google
 > Maps non può sapere prima di una P.A.
 >
 >2.   Lo strumento di Map Marker di Google Maps trasferisce la
proprietà dei dati inseriti a Google e quindi ne limita il riuso

Uno degli argomenti di questo periodo è il rilascio si/no dei dati
geografici come OpenData e che licenza applicargli.


NOTA: ho fatto un errore, non si trasferisce la proprieta', ma si
licenzia a Google di fare quello che vuole con quei dati.
Di fatto pero', se si usa solo map maker, quanto hai inserito non
te lo riprendi.
Ho corretto anche il blog post.


Anche cosi' il succo non cambia.
Uno lavora per inserire dei contenuti, e quando conta di poterli usare in un qualcosa di suo interesse, scopre che è come se non fosse suo, visto che è subordinato alle regole che detta BigG.
Per cui smette subito.


Questo sembra un buon caso di studio sul qale applicre i ragionamenti
soliti:
.
Se una PA rilascia i suoi dati (toponimi e civici ad esempio) con una
licenza troppo libera,
un competitor forte potrebbe prenderli e inserirli in un suo contesto
molto attraente e chiuderli rendendoli difatto usabili solo da li' dentro.
>
In questa maniera supererebbe la tua prima obiezione (dati non troppo
aggiornati) e riuscirebbe ad applicare la seconda obiezione, ovvero li
potrebbe chiudere e consentrne l'impiego solo all'interno del suo
contenitore.
Parrebbe che la scelta di rilasciare i dati con una licenza di tipo
CC-By-SA sia l'ideale in casi d'uso come questo.

No ?

Ni,
a parte che penso sia meglio usare ODbL per le ragioni di permettere
maggior circolazione anche sui prodotti derivati.

Anche se so che rischio il flame (visto che ne abbiamo discusso spesso)
volenti o nolenti google maps e' usato e usatissimo.
Su android spopola, ci possono essere anche sistemi di navigazione assistita migliori, ma i tempi con cui Google riesce a geolocalizzarti
(anche senza GPS) sono mostruosamente veloci (frutto del gran numero
di dati che recupera dai cellulari android).
Quindi, se i dati di una PA finisco in Google Maps allora ne giovano
un po' tutti.

Francamente a me non sembra che i sistemi di geolocalizzazione di Android siano un granche'.
Preferisco quelli che propone Nokia.
Ho avuto modo di conoscerli entrambi. Fino a un anno fa' usavo un "vecchio" Nokia E52 con mappe gratuite sua (navtech) ed era validissimo.
Poi, sono passato a un padfone2 con Android 4.1.1, ma la parte GPS + mappe non mi accontenta, tanto che ho smesso di usarla.

Ma a parte questo è interessante il punto di vista che esprimi.
Per cui se BigG offre un servizio che nessun altro è in grado di offrire e lo offre a tutti indistintamente e senza costi evidenti (ci son quelli occulti, ma non sono in grado di valutarne l'entità e l'impatto complessivo) allora non è rilevante che esso non sia OpenData etc...
Perche' i vantaggi sovrastano gli svantaggi.

Ovviamente un discorso analogo si potrebbe fare (io lo ho sempre fatto) per Windows.
Anche windows ha il merito incommensurabile di aver uniformato il sistema operativo ove prima ve ne erano piu' versioni differenti e che costringevano gli utenti normali a essere degli esperti sistemisti.

Quindi guardiamo ai vantaggi prima di tutto.

 
Penso solo alla quantità di mezzi di trasporto che circolano usando
navigatori assistiti con dati sbagliati.
Il mio punto e' che deve essere Google a muoversi per fare
quel lavoro e non le PA che vanno a fare il lavoro di inserimento, ringraziano e poi non si possono estrarre i dati generati sulla base
di map maker.

Quindi te ipotizzi che dovrebbe essereBigG a prendersi idati delle PA e inserirli da se' nei suoi sistemi, ma potrebbe essere bloccato da una licena che costringe alla ricondivisione o che comunque non va daccordo con le regole di BigG.

>Sto pensando ai casi infami nati intorno a Google Transit
http://de.straba.us/2011/12/28/dati-dei-trasporti-ma-perche-solo-per-google/

NOTA a margine:
ieri un collega mi ha mostrato il servizio di device manager di
google su android
https://www.google.com/android/devicemanager
se avete uno smartphone android e, nella registrazione avete
dato il vostro account google penso rimarrete sorpresi.

Su questo fronte ho molte perplessità dal punto di vista qualitativo.

Io ho provato qualche settimana fa' ad attivare la tracciatura del mio telefono , perche' BigG prometteva di migliorare la localizzazione, ma in effetti non mi è parso un gran risultato. Occorre capire il caso d'uso.
Google usa il collegameto a trasmissione dati, che quindi è essenziale.
Se sei in città funziona benino (nota: benino), se pero' sei in campagna o comunque in una localita' dove la trasmissione dati non è disponibile allora hai dei seri problemi.

Spesso nelle zone montane, il cellulare prende, ma solo per il traffico voce, non per quello dati.
Per cui la tracciautra di Google non funziona.
E ti ritrovi con solo un GPS che funziona malaccio.
Era molto meglio il mio vecchio Nokia E52.

Se dovessi provare a ipotizzare uno scenario , penserei che il fatto che il GPS sui sistemi Android non funzioni molto bene sia una fortuna per BigG perche' spinge gli utenti ad attivare la tracciatura del loro profilo tramite la localizzazione GPS.
Che pero' permette a BigG di sapere dove ti trovi e quindi di rimando cosa fai e a cosa sei potenzialmente interessato.

Mentre se avessi un GPS buono, non avrei bisogno di attivare questa localizzazione extra e resterei anonimo.

A.

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Re: Map Maker (google) sbarca anche in italia

Maurizio Napolitano-2
> [...]
> Francamente a me non sembra che i sistemi di geolocalizzazione di
> Android siano un granche'.
> Preferisco quelli che propone Nokia.
 > [...]

Non parlavo di qualita' dei dati o degli algoritmi, ma di tempi
con cui riescono a individuare la posizione dovuto,, in gran
parte allo loro diffusione.

 > [...]
> Ma a parte questo è interessante il punto di vista che esprimi.
> Per cui se BigG offre un servizio che nessun altro è in grado di offrire
> e lo offre a tutti indistintamente e senza costi evidenti (ci son quelli
> occulti, ma non sono in grado di valutarne l'entità e l'impatto
> complessivo) allora non è rilevante che esso non sia OpenData etc...
> Perche' i vantaggi sovrastano gli svantaggi.
 > [...]

Per la verita' preferirei generalizzare:
software di navigazione assistita ce ne stanno tanti sia liberi che
proprietari.
L'uso di questi software da un forte contributo al traffico sulle
strade.
Se i dati sono aggiornati il traffico ne giova.
Il lavoro pero' di portare i dati in questi software e' compito
degli sviluppatori e non di chi gestisce il dato.
A meno che, questi non si gestiscano a loro volta il dato.

Personalmente credo che limitare la diffusione degli open data
tragga piu' vantaggio alle grandi aziende di software proprietario
invece che agli artigiani del software libero.

 > [...]
>
> Quindi te ipotizzi che dovrebbe essereBigG a prendersi idati delle PA e
> inserirli da se' nei suoi sistemi,

Solo ed esclusivamente i dati della PA sono rilasciati in Open Data.

> ma potrebbe essere bloccato da una
> licena che costringe alla ricondivisione o che comunque non va daccordo
> con le regole di BigG.

Ripeto: non c'e' solo google, ci sono moltissimi altri attori che
operano sia con software proprietario che software libero.
Ci sono aziende che usano software libero e trovano vantaggio nella
valorizzazione di dati o che raccolgono dati su cui traggono guadagno
nella vendita e che, invece, con costrizioni di ricondivisone, potrebbe
obbligarle a rivedere i loro modello di business.
Modelli di business invece che (purtroppo) multinazionali possono
bypassare.

Secondo me il rischio e' che invece che favorire la nascita di
nuove realta' imprenditoriali le andiamo a rallentare.
Lo specializzarsi sui particolari e' da sempre il modo con cui
le pmi si differenziano dalle multinazionali
(penso all'ortofrutta sotto casa contro la grande catena di supermercati)

Nella discussione sull'open data penso sia meglio sprecare le
energie sulla neutralita' delle tecnologie e l'interoperabilita'
- reale grimaldello reale per far pervadere il software libero
E sappiamo tutti che il software libero geografico e' piu' che
maturo in questo scenario.

Nota finale:
dati e software sono simili ma non uguali (penso al discorso
fatto su windows).


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