Re. dipendenza da software proprietario

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Re: Re. dipendenza da software proprietario

GEOgrafica

Il giorno 11/apr/2011, alle ore 13.24, [hidden email] ha scritto:

> On Mon, 11 Apr 2011 13:05:58 +0200, GEOgrafica wrote
>>
>> E' lecito lamentarsi perche' il bracciante lavora male, pero',
>> o se mi zappa solo le patate perche' a lui le bietole non
>> gli piacciono!  
>>
>
> mica poi tanto lecito IMHO; la regola base delle
> moderne democrazie occidentali dice:
> No taxation without representation
> ma vale ovviamente anche il reciproco:
> No representation without taxation :-P
>
> ed ovviamente per "taxation" non intendo necessariamente
> vile denaro, ma anche e soprattutto collaborazione e
> convinta partecipazione, e prima ancora sentirsi membri
> attivi e consapevoli di una collettività solidale.

Beh, insomma, senza tanta filosofia, se io assumo una persona perche' mi implementi una funzione di un sw prendendo da esempio la stessa funzione di un'altro sw, e costui mi dice che gli sono occorse 80 ore di lavoro a 100 dollari l'ora, e quando mi consegna il prodotto non mi ha fatto quello che gli ho richiesto (e ampiamente documentato, attivamente, essendo quindi partecipe al progetto di sviluppo, anche se non occupandomi direttamente del codice - seno' non avevo bisogno del suo aiuto..). se non mi e' lecito lamentarmi cosa dovrei fare? Accetare le sue fisime in quanto espressione di una filosofia condivisa in una collettivita' solidale???

Ciao
Marco
GEOgrafica
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Re: Re. dipendenza da software proprietario

a.furieri
On Mon, 11 Apr 2011 13:40:20 +0200, GEOgrafica wrote

> Beh, insomma, senza tanta filosofia, se io assumo una persona
> perche' mi implementi una funzione di un sw prendendo da esempio la
> stessa funzione di un'altro sw, e costui mi dice che gli sono
> occorse 80 ore di lavoro a 100 dollari l'ora, e quando mi consegna
> il prodotto non mi ha fatto quello che gli ho richiesto (e
> ampiamente documentato, attivamente, essendo quindi partecipe al
> progetto di sviluppo, anche se non occupandomi direttamente del
> codice - seno' non avevo bisogno del suo aiuto..). se non mi e'
> lecito lamentarmi cosa dovrei fare? Accetare le sue fisime in quanto
> espressione di una filosofia condivisa in una collettivita' solidale???
>

scusa, non bastava semplicemente che tu non lo pagassi
per palese violazione contrattuale ?
o perlomeno che tu bloccassi il pagamento fino a quando
le cose che ti interessavano non venivano messe a punto ?

che c'entra il sw libero nello specifico ?

poteva succederti lo stesso identico infortunio anche se
ti facevi sviluppare da Bill Gates in persona una soluzione
sw chiusa, blindatissima e magari brevettata, non ti pare ?

ciao Sandro
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Re: Re. dipendenza da software proprietario

GEOgrafica

Il giorno 11/apr/2011, alle ore 13.54, [hidden email] ha scritto:

> On Mon, 11 Apr 2011 13:40:20 +0200, GEOgrafica wrote
>> Beh, insomma, senza tanta filosofia, se io assumo una persona
>> perche' mi implementi una funzione di un sw prendendo da esempio la
>> stessa funzione di un'altro sw, e costui mi dice che gli sono
>> occorse 80 ore di lavoro a 100 dollari l'ora, e quando mi consegna
>> il prodotto non mi ha fatto quello che gli ho richiesto (e
>> ampiamente documentato, attivamente, essendo quindi partecipe al
>> progetto di sviluppo, anche se non occupandomi direttamente del
>> codice - seno' non avevo bisogno del suo aiuto..). se non mi e'
>> lecito lamentarmi cosa dovrei fare? Accetare le sue fisime in quanto
>> espressione di una filosofia condivisa in una collettivita' solidale???
>>
>
> scusa, non bastava semplicemente che tu non lo pagassi
> per palese violazione contrattuale ?
Piu' o meno e' stato cosi', infatti. Abbiamo avuto da litigare per un bel po'.

> o perlomeno che tu bloccassi il pagamento fino a quando
> le cose che ti interessavano non venivano messe a punto ?
>
> che c'entra il sw libero nello specifico ?
Ah, nello specifico relativamente, in se', pero' un po' c'entra. Vedo di spiegarmi: il mio discorso si agganciava all'argomentazione secondo la quale esistono sviluppatori ottusi che non vogliono prendere in conto possibili aspetti o sviluppi di un progetto in quanto considerato "non interessante“. L'aggancio con il discorso open e' che nello specifico lo sviluppatore ragionava nel modo in cui ragionava perche' abbarbicato come una patella alla SUA concezione del software open e alla SUA incapacita' di ascoltare le esigenze del committente, in quando convinto che la sua strada, open o non open che fosse (ma di fatto era - ed e' - open) era migliore di quella di un altro. Ti aggiungo un elemento in piu', giusto per chiarire: il suo approccio, nello sviluppo del suo progetto open, era - ed e' - estremamente negativo rispetto a strumenti open analoghi o comunque contigui, ritenuti inefficienti, malfunzionanti, cattive soluzioni. Tutto cio' in maniera aprioristica. Il progetto in questione potrebbe, secondo molti, essere fuso con un altro progetto con finalita' simili, ma ci si inzucca contro la totale indisponibilita' del capofila a voler prendere in considerazione soluzioni tecniche alternative da affiancare (neanche da sostituire, semplicemente da offrire come opzioni aggiuntive) alle soluzioni tecniche primarie. Sicche', ogni tanto, c'e' chi ipotizza un fork, visto come uno "scisma" con relative scomuniche, ma poi per un motivo o per un altro ancora non si e' fatto nulla e il progetto langue, in un verso e nell'altro.
Tutto cio', alla faccia della filosofia condivisa in una collettivita' solidale....

>
> poteva succederti lo stesso identico infortunio anche se
> ti facevi sviluppare da Bill Gates in persona una soluzione
> sw chiusa, blindatissima e magari brevettata, non ti pare ?
Si, ma almeno in quel caso il mio interlocutore non si sarebbe ammantato di purezza intellettuale e di concezioni idealistiche/ideologiche sulla bonta' di una soluzione open rispetto ad un'altra - cosa che invece ha fatto per avvalorare il suo modo di ragionare, e che a me ha dato oltremodo fastidio, al di la' della sua inadempienza. Mi pare di poter dire che se non si fosse trattato di un progetto open, o piuttosto, del "suo" progetto open, sul quale lui riteneva di avere comunque l'unica e ultima parola in merito alla bonta'/utilita' delle scelte, non avrebbe avuto alcun appiglio rispetto alle mie rimostranze. Invece siamo andati avanti per un pezzo.

Mi dirai che e' un caso isolato, che al sua intepretazione dell'open e' antitesi dell'open stesso (il che probabilmente e' vero): magari sono stato sfortunato io, pero' posso dirti che in quell'ambito ho trovato altri colleghi che hanno avuto esperienze simili con altri sviluppatori.

Per questo io mi tengo lontano dalle interpretazioni ideologico/idealistiche e cerco di rimanere piu' legato agli aspetti tecnici. Altrimenti si entra in un terreno scivoloso e opinabile almeno quanto la rappresentazione grafica e cromatica dei tematismi geologici! :D

Ciao
Marco

>
> ciao Sandro

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Re: Re. dipendenza da software proprietario

Sandro Santilli
On Mon, Apr 11, 2011 at 03:35:48PM +0200, GEOgrafica wrote:
> Il giorno 11/apr/2011, alle ore 13.54, [hidden email] ha scritto:
> >
> > che c'entra il sw libero nello specifico ?
>
[..]
> L'aggancio con il discorso open e' che nello specifico lo sviluppatore
> ragionava nel modo in cui ragionava perche' abbarbicato come una patella
> alla SUA concezione del software open e alla SUA incapacita' di ascoltare
> le esigenze del committente, in quando convinto che la sua strada, open o
> non open che fosse (ma di fatto era - ed e' - open) era migliore di quella
> di un altro.

Allora se un criminale aiuta una vecchietta ad attraversare la strada
vuol dire che non bisogna aiutare le vecchiette ad attraversare la strada ?

> Sicche', ogni tanto, c'e' chi ipotizza un fork, visto come uno "scisma"
> con relative scomuniche, ma poi per un motivo o per un altro ancora
> non si e' fatto nulla e il progetto langue, in un verso e nell'altro.

E fate questo fork, usatela questa liberta' !
Se fosse un software proprietario non potreste neanche farlo, il fork.

Ricorda che per quanto i commerciali dei software proprietari possano
ascoltare i potenziali clienti, lo fanno esclusivamente per quelli piu'
numerosi. Guadagnando sulla _quantita'_ di licenze vendute se ne fregano
delle esigenze di una minoranza, anche se pagante.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fork_(sviluppo_software)

--strk;

  ()   Free GIS & Flash consultant/developer
  /\   http://strk.keybit.net/services.html
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Re: Re. dipendenza da software proprietario

amefad
In reply to this post by GEOgrafica
>> scusa, non bastava semplicemente che tu non lo pagassi
>> per palese violazione contrattuale ?
> Piu' o meno e' stato cosi', infatti. Abbiamo avuto da litigare per un bel po'.
[...]
>> che c'entra il sw libero nello specifico ?
> Ah, nello specifico relativamente, in se', pero' un po' c'entra. ..

Scusate, quoto solo queste 5 righe perché a me sembra che il discorso
si sia spostato su temi poco attinenti alla lista e di scarso
interesse generale.
Ciò non vuol dire che non siano interessanti: io ho imparato parecchio
e voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito in questo
weekend.  Sono certamente temi "caldi" visto il tenore e la passione
dei nostri interventi.

Il tutto era partito da una richiesta mia e una veloce risposta di
Vito (che ringrazio ancora per la disponibilità e il tempismo) che
suggeriva due soluzioni di cui una proprietaria... Paolo ha ricordato
che la lista è orientata al SW libero e poi... è partito questo topic
che già dal titolo fa concorrenza a certe dispute teologiche [0] che
ho studiato a suo tempo, e dopo qualche secolo non sono ancora
pienamente concluse (piuttosto superate dai fatti).

Ecco io sono contento di aver letto tutti gli interventi, ma mi
fermerei qui, magari ci sarà tempo di riparlarne in seguito.

ciao a tutti e grazie

amedeo

[0]
http://it.wikipedia.org/wiki/Filioque
http://it.wikipedia.org/wiki/Giustificazione_%28teologia%29
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Re: Re. dipendenza da software proprietario

GEOgrafica
In reply to this post by Sandro Santilli

Il giorno 11/apr/2011, alle ore 16.03, Sandro Santilli ha scritto:

> On Mon, Apr 11, 2011 at 03:35:48PM +0200, GEOgrafica wrote:
>> Il giorno 11/apr/2011, alle ore 13.54, [hidden email] ha scritto:
>>>
>>> che c'entra il sw libero nello specifico ?
>>
> [..]
>> L'aggancio con il discorso open e' che nello specifico lo sviluppatore
>> ragionava nel modo in cui ragionava perche' abbarbicato come una patella
>> alla SUA concezione del software open e alla SUA incapacita' di ascoltare
>> le esigenze del committente, in quando convinto che la sua strada, open o
>> non open che fosse (ma di fatto era - ed e' - open) era migliore di quella
>> di un altro.
>
> Allora se un criminale aiuta una vecchietta ad attraversare la strada
> vuol dire che non bisogna aiutare le vecchiette ad attraversare la strada ?

Noto che tu hai spesso la tendenza a fare questi esempi tranchant :)
Ovviamente la tua e' una domanda retorica, ma c'entra fino a un certo punto col discorso.
Io non sto dicendo che non va bene la filosofia open, non e' che la boccio in toto perche' un tizio con cui ho avuto a che fare si e' comportato in maniera poco corretta. Sto facendo delle argomentazioni generali e porto alcuni esempi, per esprimere alcuni dubbi sul fatto che un certo approccio garantisca sempre e comunque le soluzioni migliori, ed esprimo una perplessita' rispetto al fatto che alcune cose vengano talora tacciate di essere "inutili", perche' semplicemente non si sono mai prese in considerazione per una serie di motivi.

Se non avessi un interesse nel mondo open, non sarei qui a parlare. L'interesse pero' non deve per forza tradursi in una identificazione ideologica nel modo di interpretarlo di alcuni.

>
>> Sicche', ogni tanto, c'e' chi ipotizza un fork, visto come uno "scisma"
>> con relative scomuniche, ma poi per un motivo o per un altro ancora
>> non si e' fatto nulla e il progetto langue, in un verso e nell'altro.
>
> E fate questo fork, usatela questa liberta' !
> Se fosse un software proprietario non potreste neanche farlo, il fork.
Si potrebbe anche fare un nuovo software proprietario come pare a noi :)
Infatti nello specifico la strada intrapresa, per arrivare ad una soluzione produttiva spendibile e vendibile e' stata quella di uscire dall'ambito del progetto originario e lavorare in proprio con un'altra soluzione. Il fork non e' stato necessario perche' non si e' usato il codice di partenza del progetto open. Ma lo scisma e' comunque avvenuto....

>
> Ricorda che per quanto i commerciali dei software proprietari possano
> ascoltare i potenziali clienti, lo fanno esclusivamente per quelli piu'
> numerosi. Guadagnando sulla _quantita'_ di licenze vendute se ne fregano
> delle esigenze di una minoranza, anche se pagante.
Esistono anche software proprietari con basi di installato minime, piccolissime, con tipologie di utenti estremamente variegate, che puntano sulla versatilita' delle proprie soluzioni proprio per raccogliere le piu' svariate tipologie di utenti, contandoli uno per uno sulla punta delle dita di una o due mani. Ci sono nicchie ecologiche, in settori molto particolari, dove si puo' vivere (abbastanza) bene stando attenti alle esigenze di ogni singolo cliente. anche se il software che si sviluppa e' proprietario.
Non ci sono solo ESRI, Autodesk, Bentley, Oracle che sviluppano prodotti proprietari.

Ciao
Marco
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Re: Re. dipendenza da software proprietario

vitomeuli
In reply to this post by amefad
Il 11 aprile 2011 16:16, Amedeo Fadini <[hidden email]> ha scritto:
> ciao a tutti e grazie

Server vostro :-)

Ciaociao e grazie a tutti anche da parte mia
Vitomeuli
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