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buongiorno a tutti,
in questi giorni sto studiando l'influenza del dtm nell'applicazione di un modello di calcolo di traiettorie di caduta massi. sinteticamente, quando il masso (schematizzato da un punto materiale che viaggia secondo le equazioni della cinematica) tocca la superficie, una volta applicati i coefficienti di riduzione energetici, è pronto per continuare a muoversi. il modello a questo punto ha bisogno di sapere se il masso rimbalza o rotola ed il passaggio da una configurazione cinematica ad un'altra è determinato dal confronto tra angoli di incidenza/uscita e l'inclinazione locale del pendio e dunque si impostano degli angoli limite. quello di cui mi vado convincendo è che ovviamente la configurazione di uscita sia legata non solo alla dimensione della cella, ma che avere dtm maggiormente dettagliati in qualche modo "falsi" la rugosità della superficie e qunindi la risposta geometrica del passaggio da un cinematismo ad un altro. per questo motivo vorrei confrontare i parametri morfometrici (TPI, TRI, rugosità, ecc) di diversi dtm che rappresentano lo stesso luogo, di cui uno è da considerare "vero" e gli altri derivati per sotto- e sopra- ricampionamento. fatta 'sta premessa, spero utile, vorrei avere un'opinione da voi sui metodi di ricampionamento per minimizzare l'introduzione anche della variabile "modalità di ricampionamento". in particolare, GRASS permette il ricampionamento con interpolazione bilineare e bicubica, oppure con "smoothamento" spline, o anche nearest neighbors. anche SAGA ha svariati moduli di ricampionamento basati più o meno sugli stessi interpolatori. partendo da un DTM 5x5 m2 e scalando verso 10x10 m2 e 1x1 m2, ottengo ovviamente risultati piuttosto diversi con differenze locali tra i vari metodi, rispetto al 5x5 m2 "vero", anche di un paio di metri e quindi questo condizionerà il calcolo dei parametri morfometrici. in base alla vostra esperienza, quali algoritmi consigliereste che, appunto, non "liscino" troppo o producano "picchi" locali elevati? grazie mille s. |
Il giorno Fri, 5 Dec 2014 08:06:28 -0700 (MST)
stefano campus <[hidden email]> ha scritto: > buongiorno a tutti, ciao Stefano, > in questi giorni sto studiando l'influenza del dtm ...... > ....... > in base alla vostra esperienza, quali algoritmi consigliereste che, > appunto, non "liscino" troppo o producano "picchi" locali elevati? per quanto il tuo problema sia lontano mille miglia dal mio campo di applicazione sono affascinato da questa applicazione: spero ci (mi) darai notizia, magari nel wiki, dei tuoi risultati :-) purtroppo non conosco a sufficienza le tecniche di interpolazione e meno ancora i dtm, ecc..... azzardo solo una cosa: mettere in gioco due scenari estremi per individuare un inviluppo, tipo quello che viene fatto nella scienza delle costruzioni? > grazie mille > > s. grazie a te, ciao, giuliano _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
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Alcune considerazioni Il 05/dic/2014 16:06 "stefano campus" <[hidden email]> ha scritto:
buongiorno a tutti, _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
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il modello schematizza il masso come un punto materiale ("lumped mass") e le equazione che governano il moto sono appunto quelle della cinematica del punto.
dunque si trascura l'interazione meccanica tra il masso e il versante ma la perdita di energia è "affidata" ai coefficienti di restituzione che sono caratteristici di ogni materiale: ghiaia, sabbia, prati, boschi, strade, acqua eccetera. s. |
Ciao stefano,
il progetto sembra molto interessante. nella tua modellazione ti suggerisco di non utilizzare DEM sovracampionati perchè non rappresentano in alcun modo la realtà. Usa magari DEM a risoluzione più alta. Io per un progetto che necessita di DEM a diverse risoluzioni ho optato per un DEM estratto da una stereo-coppia satellitare a scala metrica e un DEM a scala decimetrica estratto con rilievo da drone . Per il ricampionamento, dato il tuo scopo, io utilizzerei il metodo bilineare. Andrea Il 5 dicembre 2014 20:37, stefano campus <[hidden email]> ha scritto: > il modello schematizza il masso come un punto materiale ("lumped mass") e le > equazione che governano il moto sono appunto quelle della cinematica del > punto. > dunque si trascura l'interazione meccanica tra il masso e il versante ma la > perdita di energia è "affidata" ai coefficienti di restituzione che sono > caratteristici di ogni materiale: ghiaia, sabbia, prati, boschi, strade, > acqua eccetera. > > s. > > > > -- > View this message in context: http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/ricampionamento-dtm-tp7590766p7590770.html > Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian mailing list mailing list archive at Nabble.com. > _______________________________________________ > [hidden email] > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. > 666+40 iscritti al 5.6.2014 -- _____________________________ Dott. Geol. Andrea Pacifici, Ph.D. Via Altogradi n° 1, 55100 Lucca (Lu) Tel. e Fax. 0583-082026 Cell. 328-0991808 web: www.geoitt.it e-mail: [hidden email] _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
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Ciao Stefano,
premetto che la cosa mi interessa moltissimo, tienici informati sugli sviluppi e se c'è la possibilità di poter contribure in qualche modo. La qualità del DEM influenza sicuramente l'esito delle simulazioni. In letteratura puoi trovare molti articoli che ne parlano. Io introdurrei la qualità del DEM a valle delle simulazioni, nella fase di progettazione della barriera. Allego una immagine che proietto al corso di frane. L'avevo trovata online, ma non son più riuscito a risalire alla fonte. Andrea ![]() |
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