Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

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Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Simone Berto
Salve a tutti,
sono nuovo della lista, sto collaborando con Luca Mandolesi nella creazione di un nuovo modulo di PyArchInit per poter gestire tutta la documentazione vettoriale di uno scavo (piante, prospetti di muri e sezioni di pareti stratigrafiche). Ovviamente piante, sezioni e prospetti saranno tutti trattati in file distinti di Qgis.
Sul cantiere i disegni dei prospetti murari e delle sezioni stratigrafiche vengono fatti tutti a mano, utilizzando come strumenti il foglio millimetrato, la matita e il metro; alla fine, per importare questi dati sul Gis, si è costretti a scannerizzare i fogli. Nel Gis per poter scalare i file raster nella scala reale dell'oggetto rappresentato (cioè quella metrica) stiamo utilizzando lo strumento georeferenziatore.
Per effettuare il "raddrizzamento" (anche se in questo caso noi stiamo utilizzando lo strumento per scalare l'immagine) si è deciso di prendere come riferimenti, sia sul raster nel georefenziatore sia sul raster nel canvas, i 4 estremi della griglia millimetrata.
Per avviare la georefenziazione dobbiamo ovviamente impostare dei paremetri; facendo delle prove empiche utilizzando una trasformazione di tipo Thin plate spline (TPS) con un metodo di ricampionamento cubico ci sembra di ottenere un'immagine abbastanza affidabile (cioè con una minima distorsione, si parla di 1-2 mm al massimo).

Dunque, dopo questa breve introduzione sulle procedure che stiamo eseguendo, vorremmo sapere:
- stiamo usando una matrice di trasformazione e un metodo di ricampionamento adeguati o ci suggerite dell'altro?
- per questo uso improprio (bidimensionale) del Gis che sistema di riferimento ci suggerite? Per il momento abbiamo fatto delle prove utilizzando come SRI il 3004, tenete conto che le sezioni e i prospetti con cui abbiamo a che fare non superano i 20-30 metri di lunghezza.

Vi ringrazio per l'attenzione e scusate se mi sono dilungato nell'introduzione al nostro lavoro.
Grazie

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Giuliano Curti
Il giorno Mon, 24 Nov 2014 13:04:37 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:

> Salve a tutti,

ciao a te e a Luca (a tutti anche :-)


> sono nuovo della lista,

e benvenuto :-)


> .... sto collaborando con Luca Mandolesi nella
> creazione di un nuovo modulo di PyArchInit per poter gestire tutta la
> documentazione vettoriale di uno scavo ......

il tema mi sembra lo stesso del thread
[Gfoss] Usare "impropriamente" il GIS come un CAD: quale epsg usare?
passato pochi giorni fa; Antonio, Roberto ed io avevamo fatto domande,
supposizioni, critiche, ecc. rimaste senza risposta: in questo modo il
rischio è di alimentare un dibattito inconcludente :-)

comunque una domanda: capisco la rettifica e la scalatura delle
scansioni dei rilievi, però, visto che in altra mail Luca dice di non
voler sovrapporre le sezioni alle piante (cosa secondo me invece
altamente intrigante :-), non capisco a cosa serva georeferenziarle,
cioè avere un francobollo di 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco,
se mi spieghi questo punto forse posso afferrare il punto vero della tua
domanda :-)


> ............. facendo
> delle prove empiche utilizzando una trasformazione di tipo Thin plate
> spline (TPS) con un metodo di ricampionamento cubico ...

su questo non ti so aiutare, le mie conoscenze matematiche (sob)
arrivano alle trasformazioni lineari, le TPS e le altre non le ho ancora
affrontate :-(


> Grazie

ciao,
giuliano

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx
io direi di più:

"state rischiando di studiare le formiche con l'astronomia."

:)

Saluti

Roberto

Il giorno 25 novembre 2014 10:03, giulianc51 <[hidden email]> ha scritto:
Il giorno Mon, 24 Nov 2014 13:04:37 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:

> Salve a tutti,

ciao a te e a Luca (a tutti anche :-)


> sono nuovo della lista,

e benvenuto :-)


> .... sto collaborando con Luca Mandolesi nella
> creazione di un nuovo modulo di PyArchInit per poter gestire tutta la
> documentazione vettoriale di uno scavo ......

il tema mi sembra lo stesso del thread
[Gfoss] Usare "impropriamente" il GIS come un CAD: quale epsg usare?
passato pochi giorni fa; Antonio, Roberto ed io avevamo fatto domande,
supposizioni, critiche, ecc. rimaste senza risposta: in questo modo il
rischio è di alimentare un dibattito inconcludente :-)

comunque una domanda: capisco la rettifica e la scalatura delle
scansioni dei rilievi, però, visto che in altra mail Luca dice di non
voler sovrapporre le sezioni alle piante (cosa secondo me invece
altamente intrigante :-), non capisco a cosa serva georeferenziarle,
cioè avere un francobollo di 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco,
se mi spieghi questo punto forse posso afferrare il punto vero della tua
domanda :-)


> ............. facendo
> delle prove empiche utilizzando una trasformazione di tipo Thin plate
> spline (TPS) con un metodo di ricampionamento cubico ...

su questo non ti so aiutare, le mie conoscenze matematiche (sob)
arrivano alle trasformazioni lineari, le TPS e le altre non le ho ancora
affrontate :-(


> Grazie

ciao,
giuliano

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

mando
In reply to this post by Giuliano Curti


Il giorno 25 novembre 2014 10:03, giulianc51 <[hidden email]> ha scritto:
Il giorno Mon, 24 Nov 2014 13:04:37 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:

> Salve a tutti,

ciao a te e a Luca (a tutti anche :-)


> sono nuovo della lista,

e benvenuto :-)


> .... sto collaborando con Luca Mandolesi nella
> creazione di un nuovo modulo di PyArchInit per poter gestire tutta la
> documentazione vettoriale di uno scavo ......

il tema mi sembra lo stesso del thread
[Gfoss] Usare "impropriamente" il GIS come un CAD: quale epsg usare?
passato pochi giorni fa; Antonio, Roberto ed io avevamo fatto domande,
supposizioni, critiche, ecc. rimaste senza risposta: in questo modo il
rischio è di alimentare un dibattito inconcludente :-)

In realtà ho e avete risposto a tutti i miei quesiti, specialmente Roberto che mi ha dato l'ottima soluzione for dummies. Unico dubbio che avevo prima di accogliere la proposta Cassini è il fatto di dover far settare da utenti terzi una proiezione personalizzata...e quindi volevamo ulteriormente sondare se ci possono essere altri utenti con idee diverse.

Tra l'altro Giuliano la problematica del "francobollo georeferenziata" è quella che ti spiegai de visu ad Ancona.

> ............. facendo
> delle prove empiche utilizzando una trasformazione di tipo Thin plate
> spline (TPS) con un metodo di ricampionamento cubico ...

su questo non ti so aiutare, le mie conoscenze matematiche (sob)
arrivano alle trasformazioni lineari, le TPS e le altre non le ho ancora
affrontate :-(

Su questo speriamo di avere risposte dai più esperti.
Ciao e grazie
Luca 


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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Simone Berto
Buongiorno e grazie a tutti della risposta,

rispondo a giulianc51
>
non capisco a cosa serva georeferenziarle, cioè avere un francobollo di 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco, se mi spieghi questo punto forse posso afferrare il punto vero della tua domanda :-)

la nostra necessità di inserire le sezioni e i prospetti dentro Qgis, in file distinti rispetto alla pianta dello scavo, deriva dal fatto che queste geometrie devono poi essere gestite dal plugin PyArchInit; quindi l'obiettivo di questo plugin è gestire e far interagire tra loro planimetrie dello scavo, sezioni dello scavo e prospetti di strutture murarie.


Ciao grazie
Simone

Il giorno 25 novembre 2014 10:50, Luca Mandolesi <[hidden email]> ha scritto:


Il giorno 25 novembre 2014 10:03, giulianc51 <[hidden email]> ha scritto:
Il giorno Mon, 24 Nov 2014 13:04:37 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:

> Salve a tutti,

ciao a te e a Luca (a tutti anche :-)


> sono nuovo della lista,

e benvenuto :-)


> .... sto collaborando con Luca Mandolesi nella
> creazione di un nuovo modulo di PyArchInit per poter gestire tutta la
> documentazione vettoriale di uno scavo ......

il tema mi sembra lo stesso del thread
[Gfoss] Usare "impropriamente" il GIS come un CAD: quale epsg usare?
passato pochi giorni fa; Antonio, Roberto ed io avevamo fatto domande,
supposizioni, critiche, ecc. rimaste senza risposta: in questo modo il
rischio è di alimentare un dibattito inconcludente :-)

In realtà ho e avete risposto a tutti i miei quesiti, specialmente Roberto che mi ha dato l'ottima soluzione for dummies. Unico dubbio che avevo prima di accogliere la proposta Cassini è il fatto di dover far settare da utenti terzi una proiezione personalizzata...e quindi volevamo ulteriormente sondare se ci possono essere altri utenti con idee diverse.

Tra l'altro Giuliano la problematica del "francobollo georeferenziata" è quella che ti spiegai de visu ad Ancona.

> ............. facendo
> delle prove empiche utilizzando una trasformazione di tipo Thin plate
> spline (TPS) con un metodo di ricampionamento cubico ...

su questo non ti so aiutare, le mie conoscenze matematiche (sob)
arrivano alle trasformazioni lineari, le TPS e le altre non le ho ancora
affrontate :-(

Su questo speriamo di avere risposte dai più esperti.
Ciao e grazie
Luca 


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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx
Simone e Luca,


Il giorno 25 novembre 2014 11:00, Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:
Buongiorno e grazie a tutti della risposta,

rispondo a giulianc51
>
non capisco a cosa serva georeferenziarle, cioè avere un francobollo di 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco, se mi spieghi questo punto forse posso afferrare il punto vero della tua domanda :-)

la nostra necessità di inserire le sezioni e i prospetti dentro Qgis, in file distinti rispetto alla pianta dello scavo, deriva dal fatto che queste geometrie devono poi essere gestite dal plugin PyArchInit; quindi l'obiettivo di questo plugin è gestire e far interagire tra loro planimetrie dello scavo, sezioni dello scavo e prospetti di strutture murarie.


Per l'appunto, avevo capito bene.   Alla fine volete "georeferenziare" anche dei prospetti, usando un GIS.   Non capisco come vogliate "mostrare" questi disegni verticali, usando un prodotto esclusivamente 2d come QGIS, ma prendo atto della vostra intenzione  (d'altro canto,  non esisterebbe l'innovazione se qualcuno non facesse, ogni tanto, delle cose "strane" e "fuori dal coro").

Però, mi permetto di consigliarvi (prima di usare una bicicletta per fare un trattore :)   di dare uno sguardo a prodotti come ParaView, se volete fare qualcosa di veramente interessante per l'archeologia.

Oppure, a linguaggi come il "vecchio" ma insuperato VRML, che vi permetterebbe, molto più semplicemente, di costruire un modello 3D in cui si vedono i fogli dei vostri elaborati su carta millimetrata (che voi tanto mi sembra vogliate disprezzare, per proporre qualcosa di più "moderno", basato su un GIS, un database spaziale multiutente e quant'altro, il tutto di difficilissima installazione...)   di vedere i vostri fogli contenente i prospetti, le piante, le sezioni stratigrafiche e quant'altro occorre ad un archeologo ed alle varie soprintendenze  in uno spazio reale tridimensionale.

Questo sì che mi sembrerebbe interessante da realizzare, e da consegnare alle soprintendenze.

Ne vogliamo parlare ?   Allora parliamone quando volete.  Io sono disponibile.


A presto

Roberto


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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx

 
(d'altro canto,  non esisterebbe l'innovazione se qualcuno non facesse, ogni tanto, delle cose "strane" e "fuori dal coro").
 
 (prima di usare una bicicletta per fare un trattore :) 


a questo proposito (per scherzare, ovviamente)  ho trovato questo, molto attinente:

https://plus.google.com/+CristianBianchi/posts/W8x3gpaTjtS?pid=6085326818711473762&oid=101865631181432334155


;)


Roberto

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

mando
In reply to this post by geodrinx
l giorno 25 novembre 2014 12:16, Geo DrinX <[hidden email]> ha scritto:
Simone e Lu
Per l'appunto, avevo capito bene.   Alla fine volete "georeferenziare" anche dei prospetti, usando un GIS.   Non capisco come vogliate "mostrare" questi disegni verticali, usando un prodotto esclusivamente 2d come QGIS, ma prendo atto della vostra intenzione  (d'altro canto,  non esisterebbe l'innovazione se qualcuno non facesse, ogni tanto, delle cose "strane" e "fuori dal coro").

Eccerto! Senza gli archeologi il mondo non sarebbe andato avanti...ne prendo atto, grazie. :)
(Al GFOSS DAY eravamo con 2 presentazioni di archeologia e pyarchinit e sono stato assai orgoglione)
 
Però, mi permetto di consigliarvi (prima di usare una bicicletta per fare un trattore :)   di dare uno sguardo a prodotti come ParaView, se volete fare qualcosa di veramente interessante per l'archeologia.

Paraview già usato, ma richiede di realizzare un 3D non alla portata di tutti.
 
Oppure, a linguaggi come il "vecchio" ma insuperato VRML, che vi permetterebbe, molto più semplicemente, di costruire un modello 3D in cui si vedono i fogli dei vostri elaborati su carta millimetrata (che voi tanto mi sembra vogliate disprezzare

Veramente noi viviamo di carta...ma gli amministratori desiderano avere le info dal GIS per i lavori urbani, quindi avere millemila sezioni in carta e non sul GIS è un limite.
 
, per proporre qualcosa di più "moderno", basato su un GIS, un database spaziale multiutente e quant'altro, il tutto di difficilissima installazione...) 

pyarchinit con questa soluzione per i prospetti richiede 10 minuti di installazione... la definizione di difficilissimo non è stata mai così semplice.
 
  di vedere i vostri fogli contenente i prospetti, le piante, le sezioni stratigrafiche e quant'altro occorre ad un archeologo ed alle varie soprintendenze  in uno spazio reale tridimensionale.

Qua stiamo alla frutta col 2D...il 3D ancora non ce lo possiamo permettere...e poi basterebbe investire su Globe di Qgis o come stiamo provando a fare gestire ply, obj ecc con Qthreejs..che non hai menzionato (se vuoi studiarti qualcosa sto partendo da qua: http://graphic-sim.com/B_basic_export.html)
 
Questo sì che mi sembrerebbe interessante da realizzare, e da consegnare alle soprintendenze.

Ne vogliamo parlare ?   Allora parliamone quando volete.  Io sono disponibile.

Volentierissimo, anzi grazie come al solito per la disponibilità e pazienza con noi folli archeologi Spero di venire a Roma a breve per parlare proprio di questo argomento...ma non credo prima del prossimo anno. Appena so qualcosa ti faccio sapere.

Ciao e grazie
Luca 

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Giuliano Curti
In reply to this post by Simone Berto
Il giorno Tue, 25 Nov 2014 11:00:52 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:


> .....
> rispondo a giulianc51

ciao Simone,
scusa l'insistenza, ma continuo a non capire e la cosa mi preoccupa....
se però annoio smetto subito :-)


> > non capisco a cosa serva georeferenziarle, cioè avere un
> > francobollo di
> 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco, se mi spieghi questo punto
> forse posso afferrare il punto vero della tua domanda :-)
>
> la nostra necessità di inserire le sezioni e i prospetti dentro Qgis,
> in file distinti rispetto alla pianta dello scavo, deriva dal fatto
> che queste geometrie devono poi essere gestite dal plugin PyArchInit;
> quindi l'obiettivo di questo plugin è gestire e far interagire tra
                                                  ^^^^^^^^^^^^^^
> loro planimetrie dello scavo, sezioni dello scavo e prospetti di
> strutture murarie.

cosa intendi per "far interagire"? a me vengono in mente due
possibilità:

a) l'utente seleziona una linea di sezione e gli si apre la sezione
corrispondente (immagine); in questo caso credo bastino le risorse
incore di QGIS senza bisogno alcuno di georeferenziazione;

b) l'utente sovrappone le sezioni/alzati alla pianta, debitamente
orientate, e usa l'accensione/spegnimento dei layer per vedere le
sezioni che lo interessano; in questo caso la georeferenziazione serve,
ma mi sembrava un'opzione scartata da Luca;

la tua interpretazione di "far interagire" invece qual'è?

 
> Ciao grazie
> Simone

grazie a te, ciao,
giuliano


_______________________________________________
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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Giuseppe Naponiello
Toh! Guarda chi si rivede! Te l'avevo detto di fare attenzione a non frequentare cattive compagnie tipo il mandolo, che poi ti ritrovi in postacci come questo ;)
Effettivamente anch'io non ho capipto esattamente il nocciolo della questione il che, essendo archeologo, mi preoccupa ancora di più!
Nello specifico, posso capire che integrare le sezioni/prospetti in un gis è utile ma, a meno che non stiate sviluppando un visualizzatore 3d e visto che, a quanto pare, non utilizzate sistemi assoluti (non entro in merito alla discussione sui gis usati (male!) come cad), non capisco la necessità di utilizzare la procedura descritta e complicarsi la vita.
Non è più semplice usare plugin tipo evis? Clicchi sulla linea (immagino) che corrisponde alla sezione o al prospetto e ti compare la scansione con l'angolo di scatto!
Altra interpretazione che ho dato alla cosa è quella di avere materiale pronto per la stampa delle tavole...ma non so come impostate le tavole: stampate la scansione così com'è o la ridigitalizzate? La seconda ipotesi spiegherebbe la necessità di una pseudo-georeferenziazione ma allora, pensiero da archeologo militante gfossaro, perché non utilizzare fotopiani o fotomosaici?
Infine, oramai è abbastanza facile accedere a catastali, cpr, cpt o altra cartografia "ufficiale", o a cartografia libera tipo osm (io utilizzo tantissimo la mappa stamen/toner), caipsco che non tutti dispongono di stazione totale o gps ma ancorare l'area di scavo ad un paio di spigoli di case, edifici o altro permette di avere un sistema assoluto con il minimo sforzo (e con un errore accettabile per l'archeologia), quindi perché usare coordinate "finte", soprattutto in previsione di una versione web di pyarchinit?

Non era mia intenzione fare il pippone metodologico, penso davvero che pyarchinit sia un gran software ma il rischio in progetti grossi come questo è quello di perdere tempo scrivendo cose che non servono o di cui i possibili utilizzatori non ne capiscono il significato (e quindi non usano!).

Non so se sono andato fuori topic, nel caso chiedo scusa, ma Simone e Luca sanno che una mente semplice come la mia ha bisogno di schemi chiari.

aloha

-beppe-


Il giorno 25 novembre 2014 12:44, giulianc51 <[hidden email]> ha scritto:
Il giorno Tue, 25 Nov 2014 11:00:52 +0100
Simone Berto <[hidden email]> ha scritto:


> .....
> rispondo a giulianc51

ciao Simone,
scusa l'insistenza, ma continuo a non capire e la cosa mi preoccupa....
se però annoio smetto subito :-)


> > non capisco a cosa serva georeferenziarle, cioè avere un
> > francobollo di
> 20x10m collocato a 2520000,5000000m! ecco, se mi spieghi questo punto
> forse posso afferrare il punto vero della tua domanda :-)
>
> la nostra necessità di inserire le sezioni e i prospetti dentro Qgis,
> in file distinti rispetto alla pianta dello scavo, deriva dal fatto
> che queste geometrie devono poi essere gestite dal plugin PyArchInit;
> quindi l'obiettivo di questo plugin è gestire e far interagire tra
                                                  ^^^^^^^^^^^^^^
> loro planimetrie dello scavo, sezioni dello scavo e prospetti di
> strutture murarie.

cosa intendi per "far interagire"? a me vengono in mente due
possibilità:

a) l'utente seleziona una linea di sezione e gli si apre la sezione
corrispondente (immagine); in questo caso credo bastino le risorse
incore di QGIS senza bisogno alcuno di georeferenziazione;

b) l'utente sovrappone le sezioni/alzati alla pianta, debitamente
orientate, e usa l'accensione/spegnimento dei layer per vedere le
sezioni che lo interessano; in questo caso la georeferenziazione serve,
ma mi sembrava un'opzione scartata da Luca;

la tua interpretazione di "far interagire" invece qual'è?


> Ciao grazie
> Simone

grazie a te, ciao,
giuliano


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Giuseppe Naponiello

Arc-Team srl
piazza Navarrino, 13 - 38023Cles (TN) 
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http://arc-team-open-research.blogspot.it/

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

mando
Nello specifico, posso capire che integrare le sezioni/prospetti in un gis è utile ma, a meno che non stiate sviluppando un visualizzatore 3d e visto che, a quanto pare, non utilizzate sistemi assoluti (non entro in merito alla discussione sui gis usati (male!) come cad), non capisco la necessità di utilizzare la procedura descritta e complicarsi la vita.

Ci sto ragionando un pochino con Casagrande per visualizzare mesh 3D con Threejs.
 
Non è più semplice usare plugin tipo evis? Clicchi sulla linea (immagino) che corrisponde alla sezione o al prospetto e ti compare la scansione con l'angolo di scatto!

E' più semplice usare l'azione di Qgis per aprire file cosa che facciamo: dalla linea di sezione apriamo il progetto in cui è digitalizzata la sezione.
 
Altra interpretazione che ho dato alla cosa è quella di avere materiale pronto per la stampa delle tavole...ma non so come impostate le tavole: stampate la scansione così com'è o la ridigitalizzate? La seconda ipotesi spiegherebbe la necessità di una pseudo-georeferenziazione ma allora, pensiero da archeologo militante gfossaro, perché non utilizzare fotopiani o fotomosaici?

Il lucido/millimetrata è richiesto dalla SBAER dalle nostre parti, oppure usiamo anche fotopiani. Però li ridigitalizziamo in Inkscape...da qui la necessità di avere tutto nel GIS per sfruttare i medesimi retini in pianta  e sezione e usare il compositore di stampa di QGis..che ora può farmi esportare anche 200 sezioni in un solo click grazie all'atlante.
 
Infine, oramai è abbastanza facile accedere a catastali, cpr, cpt o altra cartografia "ufficiale", o a cartografia libera tipo osm (io utilizzo tantissimo la mappa stamen/toner)

ctr per dove ci sono..nelle marche no...catastali vanno pagati...osm è imprecisissimo dalle parti dove sto io...
 
caipsco che non tutti dispongono di stazione totale o gps ma ancorare l'area di scavo ad un paio di spigoli di case, edifici o altro permette di avere un sistema assoluto con il minimo sforzo (e con un errore accettabile per l'archeologia), quindi perché usare coordinate "finte", soprattutto in previsione di una versione web di pyarchinit?

Tu stai parlando delle linee di passaggio delle sezioni...io sto parlando della sezione disegnata US per US o del prospetto USM per USM che nn deve essere geolocalizzata.
 
Non era mia intenzione fare il pippone metodologico, penso davvero che pyarchinit sia un gran software ma il rischio in progetti grossi come questo è quello di perdere tempo scrivendo cose che non servono o di cui i possibili utilizzatori non ne capiscono il significato (e quindi non usano!).

Con pyArchInit è praticamente impossibile scrivere cose che non servono, dato che è realizzato in maniera aperta confrontandosi con gli utenti e trasparente con feedback degli utenti e il tempo e i costi sono accollati solo su di me e chi vuole sviluppare con noi. So solo che la mia socia e i ragazzi che lavorano con noi e stanno seguendo di persona la cosa si sono profondamente emozionati per la semplificazione.

Non so se sono andato fuori topic, nel caso chiedo scusa, ma Simone e Luca sanno che una mente semplice come la mia ha bisogno di schemi chiari.

Offtopic in parte perchè quello che a noi preoccupa è se il tipo di trasformazione che applichiamo per piazzare il lucido, fotopiano o millimetrata sia quello giusto...perdiamo 1 o 2 millimetri e sono più che soddisfatto per ora.

aloha

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Giuseppe Naponiello
Il giorno 25 novembre 2014 14:21, Luca Mandolesi <[hidden email]> ha scritto:
Nello specifico, posso capire che integrare le sezioni/prospetti in un gis è utile ma, a meno che non stiate sviluppando un visualizzatore 3d e visto che, a quanto pare, non utilizzate sistemi assoluti (non entro in merito alla discussione sui gis usati (male!) come cad), non capisco la necessità di utilizzare la procedura descritta e complicarsi la vita.

Ci sto ragionando un pochino con Casagrande per visualizzare mesh 3D con Threejs.

Ottimo!
 
Non è più semplice usare plugin tipo evis? Clicchi sulla linea (immagino) che corrisponde alla sezione o al prospetto e ti compare la scansione con l'angolo di scatto!

E' più semplice usare l'azione di Qgis per aprire file cosa che facciamo: dalla linea di sezione apriamo il progetto in cui è digitalizzata la sezione.

Ok!
 
 
Altra interpretazione che ho dato alla cosa è quella di avere materiale pronto per la stampa delle tavole...ma non so come impostate le tavole: stampate la scansione così com'è o la ridigitalizzate? La seconda ipotesi spiegherebbe la necessità di una pseudo-georeferenziazione ma allora, pensiero da archeologo militante gfossaro, perché non utilizzare fotopiani o fotomosaici?

Il lucido/millimetrata è richiesto dalla SBAER dalle nostre parti, oppure usiamo anche fotopiani. Però li ridigitalizziamo in Inkscape...da qui la necessità di avere tutto nel GIS per sfruttare i medesimi retini in pianta  e sezione e usare il compositore di stampa di QGis..che ora può farmi esportare anche 200 sezioni in un solo click grazie all'atlante.

Capito!
 
 
Infine, oramai è abbastanza facile accedere a catastali, cpr, cpt o altra cartografia "ufficiale", o a cartografia libera tipo osm (io utilizzo tantissimo la mappa stamen/toner)

ctr per dove ci sono..nelle marche no...catastali vanno pagati...osm è imprecisissimo dalle parti dove sto io...

Peccato! Organizziamo un mapping party?
 
 
caipsco che non tutti dispongono di stazione totale o gps ma ancorare l'area di scavo ad un paio di spigoli di case, edifici o altro permette di avere un sistema assoluto con il minimo sforzo (e con un errore accettabile per l'archeologia), quindi perché usare coordinate "finte", soprattutto in previsione di una versione web di pyarchinit?

Tu stai parlando delle linee di passaggio delle sezioni...io sto parlando della sezione disegnata US per US o del prospetto USM per USM che nn deve essere geolocalizzata.

Appunto!
 
 
Non era mia intenzione fare il pippone metodologico, penso davvero che pyarchinit sia un gran software ma il rischio in progetti grossi come questo è quello di perdere tempo scrivendo cose che non servono o di cui i possibili utilizzatori non ne capiscono il significato (e quindi non usano!).

Con pyArchInit è praticamente impossibile scrivere cose che non servono, dato che è realizzato in maniera aperta confrontandosi con gli utenti e trasparente con feedback degli utenti e il tempo e i costi sono accollati solo su di me e chi vuole sviluppare con noi. So solo che la mia socia e i ragazzi che lavorano con noi e stanno seguendo di persona la cosa si sono profondamente emozionati per la semplificazione.

Visto che sono stato già cazziato per essere stato semi-OT non mi dilungo, volevo solo precisare che non era assoutamente mia intenzione offendere, criticare o polemizzare ma solo che in progetti complessi come il vostro è inevitabile scrivere cose che probabilmente non verranno usate perché, magari, i contesti territoriali sono diversi come diverse sono le richieste da parte della Committenza...e pensare di poter accontentare tutti è impossibile, o quantomeno rischioso...sai benissimo che anch'io sto affrontando i vostri stessi problemi, e che purtroppo non ho una comunità che supporta lo sviluppo, anche se ne avrei taaaaaanto bisogno ;)


Non so se sono andato fuori topic, nel caso chiedo scusa, ma Simone e Luca sanno che una mente semplice come la mia ha bisogno di schemi chiari.

Offtopic in parte perchè quello che a noi preoccupa è se il tipo di trasformazione che applichiamo per piazzare il lucido, fotopiano o millimetrata sia quello giusto...perdiamo 1 o 2 millimetri e sono più che soddisfatto per ora.

Anche noi usiamo la stessa
 

aloha

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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx
In reply to this post by geodrinx
Tornando all'argomento dell'Archeologia,  del Rilevamento  dei Beni Culturali e della Documentazione, collegate o meno ad un GIS, vi propongo la lettura di questa tesi di laurea, del 2006, che affronta questi temi, e che ha per titolo

"Metodologie di Visualizzazione Territoriale con Strumenti Open Source"

il link è questo :

https://drive.google.com/file/d/0By5p_WoL_LoFUzF0QkstNGZNNmc/view?pli=1


Quando avete tempo, dateci una letta.

Trovo molto interessante l'immagine a pagina 45



A presto

Roberto







Per l'appunto, avevo capito bene.   Alla fine volete "georeferenziare" anche dei prospetti, usando un GIS.   Non capisco come vogliate "mostrare" questi disegni verticali, usando un prodotto esclusivamente 2d come QGIS, ma prendo atto della vostra intenzione  (d'altro canto,  non esisterebbe l'innovazione se qualcuno non facesse, ogni tanto, delle cose "strane" e "fuori dal coro").

Però, mi permetto di consigliarvi (prima di usare una bicicletta per fare un trattore :)   di dare uno sguardo a prodotti come ParaView, se volete fare qualcosa di veramente interessante per l'archeologia.

Oppure, a linguaggi come il "vecchio" ma insuperato VRML, che vi permetterebbe, molto più semplicemente, di costruire un modello 3D in cui si vedono i fogli dei vostri elaborati su carta millimetrata (che voi tanto mi sembra vogliate disprezzare, per proporre qualcosa di più "moderno", basato su un GIS, un database spaziale multiutente e quant'altro, il tutto di difficilissima installazione...)   di vedere i vostri fogli contenente i prospetti, le piante, le sezioni stratigrafiche e quant'altro occorre ad un archeologo ed alle varie soprintendenze  in uno spazio reale tridimensionale.

Questo sì che mi sembrerebbe interessante da realizzare, e da consegnare alle soprintendenze.

Ne vogliamo parlare ?   Allora parliamone quando volete.  Io sono disponibile.


A presto

Roberto



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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx



Trovo molto interessante l'immagine a pagina 45


e anche quella a pagina 28




 

A presto

Roberto







Per l'appunto, avevo capito bene.   Alla fine volete "georeferenziare" anche dei prospetti, usando un GIS.   Non capisco come vogliate "mostrare" questi disegni verticali, usando un prodotto esclusivamente 2d come QGIS, ma prendo atto della vostra intenzione  (d'altro canto,  non esisterebbe l'innovazione se qualcuno non facesse, ogni tanto, delle cose "strane" e "fuori dal coro").

Però, mi permetto di consigliarvi (prima di usare una bicicletta per fare un trattore :)   di dare uno sguardo a prodotti come ParaView, se volete fare qualcosa di veramente interessante per l'archeologia.

Oppure, a linguaggi come il "vecchio" ma insuperato VRML, che vi permetterebbe, molto più semplicemente, di costruire un modello 3D in cui si vedono i fogli dei vostri elaborati su carta millimetrata (che voi tanto mi sembra vogliate disprezzare, per proporre qualcosa di più "moderno", basato su un GIS, un database spaziale multiutente e quant'altro, il tutto di difficilissima installazione...)   di vedere i vostri fogli contenente i prospetti, le piante, le sezioni stratigrafiche e quant'altro occorre ad un archeologo ed alle varie soprintendenze  in uno spazio reale tridimensionale.

Questo sì che mi sembrerebbe interessante da realizzare, e da consegnare alle soprintendenze.

Ne vogliamo parlare ?   Allora parliamone quando volete.  Io sono disponibile.


A presto

Roberto




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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Sieradz
In reply to this post by mando
mando wrote
Ci sto ragionando con Casagrande per visualizzare mesh 3D con Threejs


Se può interessare, a proposito di "reperti mappati":

http://novarese.url.ph/gfoss/bricco

...orbitabile con un browser WebGL, tipo Chrome, Firefox, IE11 :)


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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Gabriela Osaci Costache
Ciao a tutti!



>Se può interessare, a proposito di "reperti mappati":

>http://novarese.url.ph/gfoss/bricco

>...orbitabile con un browser WebGL, tipo Chrome, Firefox, IE11 :)

Non riesco a visualizzare nulla (la pagina è bianca), anche se in passato funzionava. La stessa cosa capita (da più di una settimana) usando per i miei DEM il plugin QGIS2threejs. Capita sotto Windows 8 (32 bit) e sotto Windows Vista (32 bit) sia con Mozilla sia con Internet Explorer. Sotto Windows 7 (64 bit) funziona. Non so come risolvere :-(

Saluti,
Gabriela









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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx



Non riesco a visualizzare nulla (la pagina è bianca), anche se in passato funzionava. La stessa cosa capita (da più di una settimana) usando per i miei DEM il plugin QGIS2threejs. Capita sotto Windows 8 (32 bit) e sotto Windows Vista (32 bit) sia con Mozilla sia con Internet Explorer. Sotto Windows 7 (64 bit) funziona. Non so come risolvere :-(



Devi attivare  WebGL sotto Firefox.  L'ultima versione di questo browser ha il supporto disattivato per default.   Occorre quindi riattivarlo.

Si fa così:



Internet Explorer, semplicemente, lascialo perdere…

In Win 7 evidentemente ti trovi attivato WebGL in Firefox


Fammi sapere se OK


Ciao

Roberto


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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

stefano campus
Administrator
In reply to this post by geodrinx
gulp!
ma è una tesi di laurea o la raccolta delle diapositive della presentazione?

;-)

s.
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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx
In reply to this post by geodrinx
brevemente:

Type about:config in Firefox’s address bar and make the following changes:

  • To enable WebGL, set webgl.force-enabled to true.
  • To enable Layers Acceleration, set layers.acceleration.force-enabled to true
  • To enable Direct2D in Windows Vista/7, set gfx.direct2d.force-enabled to true

Ciao

Roberto

Il giorno 4 dicembre 2014 19:37, Geo DrinX <[hidden email]> ha scritto:



Non riesco a visualizzare nulla (la pagina è bianca), anche se in passato funzionava. La stessa cosa capita (da più di una settimana) usando per i miei DEM il plugin QGIS2threejs. Capita sotto Windows 8 (32 bit) e sotto Windows Vista (32 bit) sia con Mozilla sia con Internet Explorer. Sotto Windows 7 (64 bit) funziona. Non so come risolvere :-(



Devi attivare  WebGL sotto Firefox.  L'ultima versione di questo browser ha il supporto disattivato per default.   Occorre quindi riattivarlo.

Si fa così:



Internet Explorer, semplicemente, lascialo perdere…

In Win 7 evidentemente ti trovi attivato WebGL in Firefox


Fammi sapere se OK


Ciao

Roberto



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Re: Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

geodrinx
In reply to this post by Sieradz



Se può interessare, a proposito di "reperti mappati":

http://novarese.url.ph/gfoss/bricco

...orbitabile con un browser WebGL, tipo Chrome, Firefox, IE11 :)


Bello !!!     Un po'  fuori scala.   :)


Simpaticamente

Roberto
 

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