Georeferenziare ... come e con cosa?

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Georeferenziare ... come e con cosa?

mando
Ciao a tutti,
in questi giorni mi sono ritrovato a dover georeferenziare alcune foto zenitali che riprendevano superfici di circa 10/20 mq.

I punti erano battuti con stazione totale e ripresi nella fotografia grazie a delle mire a terra.

Ho provato ad usare Qgis, anche nella versione 1.5 e lo scarto era di circa 4-5 cm.

Ho provato i vari tipi di georeferenziazione, ma il risultato era il medesimo.

Alla fine mi sono arreso ad un programma non Open e pure a pagamento, e l'errore è diventato di 2-3 mm. Vittoria, ma anche delusione...perchè vorrei affidarmi totalmente a prodotti open...

Domande:

1 - Per superfici così piccole dove l'errore deve essere subcentimetrico esistono georeferenziatori OS affidabili?

2 - Tra la Helmert, Polinominale 1, 2 ecc, quale dovrei usare, o meglio, dove trovo la spiegazione di cosa sono e per cosa sono nate?

3 - Da cosa dipende la differenza di precisione? Non vorrei che con il programma a pagamento i GCP ripresi in foto e quelli che ho sul gis collimino ma all'interno la foto non mantenga le proporzioni. E' possibile??


Che ne pensate??

Ciao

Luca!!

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Re: Georeferenziare ... come e con cosa?

Alessandro Bezzi
Ciao Luca,
noi realizziamo i nostri fotomosaici di scavo con il metodo "Aramus",
totalmente FLOSS, forse un po' macchinosa all'inizio, ma che da un
risultato ottimo sia in termini di precisione che di equalizzazione dei
colori delle singole fotografie. Utilizziamo i software GRASS, E-FOTO e
GIMP.
il procedimento è totalmente descritto nella pagina:
http://wiki.uibk.ac.at/confluence/display/excavationtutor/creazione_fotomosaici
Il sito presenta una serie di tutorial scritti per studenti (con un
linguaggio a volte esageratamente semplice). presto verrà migrato al
seguente indirizzo: http://vai.uibk.ac.at/dadp/

il concetto è il seguente: con grass viene creato il modello contenente
le marche di raddrizzamento prese con la stazione totale, con e-foto si
raddrizzano le singole immagini sopra il modello e con GIMP si fa il
collaggio dei dati prodotti in e-foto e si effettua la correzione dei
colori. il risultato è un fotomosaico unico con il suo file di
georeferenziazione. I test che abbiamo eseguito hanno dato risultati
migliori rispetto a software proprietari come monobild o a soluzioni
libere ma non FLOSS come RDF.
riguardo agli errori dipende molto da come sono prese le fotografie e
dalle differenze altimetriche della superficie da documentare: in linea
generale per ogni cambio di pendenza bisogna scattare una fotografiea
con le sue quattro marche, altrimenti gli oggetti più vicini alla camera
risultano più grossi del naturale. Per esempio una superficie muraria
rasata andrà fotografata con le marche sulla superficie stessa, mentre
gli strati sottostanti dovranno avere altre marche. riduce di molto
l'errore l'altezza del punto di scatto.
spero ti possa essere utile.
ciao
alessandro
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Re: Georeferenziare ... come e con cosa?

mando
Molto utile, farà un esperimento di sicuro...
nel mio caso si tratta di pavimenti omogenei per quota e di cui dispongo di un'unica foto zenitale o di un fotomosaico già creato...

Mi piaceva solo capire se l'errore che ricevo da Qgis sia un errore mio oppure il sistema di cui dispone Qgis non è adatto a georeferenziare con precisioni subcentimetriche.

Grazie ancora!!!
Ciao

Luca

2010/7/20 Alessandro Bezzi <[hidden email]>
Ciao Luca,
noi realizziamo i nostri fotomosaici di scavo con il metodo "Aramus", totalmente FLOSS, forse un po' macchinosa all'inizio, ma che da un risultato ottimo sia in termini di precisione che di equalizzazione dei colori delle singole fotografie. Utilizziamo i software GRASS, E-FOTO e GIMP.
il procedimento è totalmente descritto nella pagina:
http://wiki.uibk.ac.at/confluence/display/excavationtutor/creazione_fotomosaici
Il sito presenta una serie di tutorial scritti per studenti (con un linguaggio a volte esageratamente semplice). presto verrà migrato al seguente indirizzo: http://vai.uibk.ac.at/dadp/

il concetto è il seguente: con grass viene creato il modello contenente le marche di raddrizzamento prese con la stazione totale, con e-foto si raddrizzano le singole immagini sopra il modello e con GIMP si fa il collaggio dei dati prodotti in e-foto e si effettua la correzione dei colori. il risultato è un fotomosaico unico con il suo file di georeferenziazione. I test che abbiamo eseguito hanno dato risultati migliori rispetto a software proprietari come monobild o a soluzioni libere ma non FLOSS come RDF.
riguardo agli errori dipende molto da come sono prese le fotografie e dalle differenze altimetriche della superficie da documentare: in linea generale per ogni cambio di pendenza bisogna scattare una fotografiea con le sue quattro marche, altrimenti gli oggetti più vicini alla camera risultano più grossi del naturale. Per esempio una superficie muraria rasata andrà fotografata con le marche sulla superficie stessa, mentre gli strati sottostanti dovranno avere altre marche. riduce di molto l'errore l'altezza del punto di scatto.
spero ti possa essere utile.
ciao
alessandro

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Re: Georeferenziare ... come e con cosa?

mando
Per caso e-foto è solo per linux?

2010/7/20 Luca Mandolesi <[hidden email]>
Molto utile, farà un esperimento di sicuro...
nel mio caso si tratta di pavimenti omogenei per quota e di cui dispongo di un'unica foto zenitale o di un fotomosaico già creato...

Mi piaceva solo capire se l'errore che ricevo da Qgis sia un errore mio oppure il sistema di cui dispone Qgis non è adatto a georeferenziare con precisioni subcentimetriche.

Grazie ancora!!!
Ciao

Luca

2010/7/20 Alessandro Bezzi <[hidden email]>

Ciao Luca,
noi realizziamo i nostri fotomosaici di scavo con il metodo "Aramus", totalmente FLOSS, forse un po' macchinosa all'inizio, ma che da un risultato ottimo sia in termini di precisione che di equalizzazione dei colori delle singole fotografie. Utilizziamo i software GRASS, E-FOTO e GIMP.
il procedimento è totalmente descritto nella pagina:
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riguardo agli errori dipende molto da come sono prese le fotografie e dalle differenze altimetriche della superficie da documentare: in linea generale per ogni cambio di pendenza bisogna scattare una fotografiea con le sue quattro marche, altrimenti gli oggetti più vicini alla camera risultano più grossi del naturale. Per esempio una superficie muraria rasata andrà fotografata con le marche sulla superficie stessa, mentre gli strati sottostanti dovranno avere altre marche. riduce di molto l'errore l'altezza del punto di scatto.
spero ti possa essere utile.
ciao
alessandro

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Re: Georeferenziare ... come e con cosa?

Alessandro Bezzi
In reply to this post by mando
ciao Luca,
QGIS io lo ho utilizzato solo per cartografia scansionata e quindi zenitale al
100%. per foto archeologiche prese da una scala mi ha dato sempre errori troppo
grossi, soprattutto nell'unione di più immagini. il modulo rectification di
e-foto invece ha un ottimo algoritmo di distorsione dell'immagine. io uso la
versione 0.1 su linux, ma lo ho installato ad amici anche su windows (anche se
funzionava solo con png e non con jpg direttamente scaricati dalla camera)
e-foto lo trovi sia per linux che per windows:
http://sourceforge.net/projects/e-foto/files/
il sito ufficiale è
http://www.efoto.eng.uerj.br/

non saprei se il mio errore riscontrato su QGIS sia da attribuire al valore di
scala o al fatto di non possedere foto veramente zenitali.

ciao
ale

__
Alessandro Bezzi

Arc-Team
Archaeology & Free Software
http://www.arc-team.com/
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