Punto di vista su qgis

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Punto di vista su qgis

Andrea Peri
Salve,

spero che questa email non venga presa in senso polemico, ma bensi'
costruttivo.

Ieri è stato posto una domanda:
quanto è costato lo sviluppo di qgis 2.0

La risposta è sicuramente illuminante e vera.

Ma occorre anche avere un punto di vista un po' piu' addentro alla
questione.

Infatti non va dimenticato che QGIS vive e sopravvive grazie anche
all'impiego di tanta roba che proviene da altri progetti da lui staccati.

Penso alla GEOS,
ma anche a Postgis/postgres e a spatialite

E' mia convinzione che spatialite alla lunga sar'a cio' che da' maggior
lustro a qgis.
Molto piu' di altra roba che gli ci sta' dentro.
Ma mettiam da aprte questo discorso.

Il fatto è che cio' che conta è non solo il lavoro per il rilascio di
qgis, ma anche il lavoro che viene portato avanti da chi lavora su geos,
chi lasvora su postgres , su postgis, su grass, su spatialite, etc....

Di tutto questo lavoro, se ne avvantaggia qgis.

Faccio un esmepio cattivello, ma solo per meglio esemplificare.

Se io trovo un baco su la geos.
Non apro il ticket su qgis, ma sulla geos.

A qgis basta poi supportare la nuova goes e si avvantaggia della
risoluzione.

Se non lo fa' sono fatti sua, ma certo non posso comparare il lavoro di
supporto della nuova goes con quello disbacatura della geos stessa.

Ad esmepio:
noi RT abbiamo finanziato e fatto miglioarare la procedura di snap della
geos.
Che ora va sicumanete meglio.
Se il nuovo qgis la usa , gli arriva a gratis una migliore capacit'a di
snappare.
Se non la usa ... allora è bischero. :)

Quindi il grazie  va anche a chi lavora sui vari fronti.
Non solo a chi lavora su qgis.

E non vanno dimenticati.
Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri gruppi .

NOn ero sicuro che questa cosa ieri fosse ben focalizzata.

Andrea.

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Re: Punto di vista su qgis

pcav
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Il 12/10/2013 09:09, aperi2007 ha scritto:

> Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri
> gruppi .

Verissimo, hai fatto bene a precisarlo.
D'altra parte, e' vero anche il contrario: QGIS sta aiutando a
diffondere e rendere piu' usabili e popolari una serie di altri software.
In sostanza, quello che e' importante non e' il singolo software, ma
la comunita' e l'approccio, ovvero l'idea che un mondo collaborativo e
libero e' un mondo migliore.
Saluti, e grazie.

- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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Version: GnuPG v1.4.14 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/

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Re: Punto di vista su qgis

Andrea Peri
In reply to this post by Andrea Peri
Paolo.
Anche la tua puntualizzazione é corretta da un certo punto di vista.  Tuttavia, è qui ti parlo con lo spirito dello sviluppatore, é difficile per chi sviluppa una libreria di base accettare di dover ringraziare chi usa la tua libreria quasi ti facesse un favore.

Ti faccio un esempio concreto.  Io ho illustrato la infrastruttura geografica di RT. I servizi che essa propone non ho problemi a dire che sono di primo ordine. Sicuramente il merito è di chi ne cura l'implementazione. Ma se non ci fossero i dati a fornire linfa vitale a tale infrastruttura essa sarebbe solo l'ennesimo esempio. È se si scende di strato allora si incontra i software e le librerie. Mi é difficile pensare che l'infrastruttura regionale Toscana ha fatto un favore ai dati perché li divulga e ai software perché li impiega. Sono loro che hanno fatto un favore alla infrastruttura.  Ma forse anche questo non è corretto.  Perché in effetti chi alla fine trae vantaggio é l'utente finale.
Ma tornando al concetto base. Occorre capire chi esiste senza l'altro. Postgis può esistere senza qgis. Sicuramente anche qgis può esistere senza Postgis, ma un qgis senza Postgis sarebbe sicuramente penalizzato.  Idem per grass. Meno vero per spatialite, visto che quelli di qgis continuano a considerarlo un banale contenitore alla stregua di uno shapefile un po' più grasso. A onor del vero anche Postgis é trattato come tale. In questo dimostrano di avere una scarsa visione strategica. Infatti l'impiego che qgis fa di Postgis e spatialite é molto arcgis like. In questo senso non vedo perché Postgis e spatialite debbano ringraziare qgis. Li tratta come degli shapefile.



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Paolo Cavallini <[hidden email]> ha scritto:

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>Il 12/10/2013 09:09, aperi2007 ha scritto:
>
>> Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri
>> gruppi .
>
>Verissimo, hai fatto bene a precisarlo.
>D'altra parte, e' vero anche il contrario: QGIS sta aiutando a
>diffondere e rendere piu' usabili e popolari una serie di altri software.
>In sostanza, quello che e' importante non e' il singolo software, ma
>la comunita' e l'approccio, ovvero l'idea che un mondo collaborativo e
>libero e' un mondo migliore.
>Saluti, e grazie.
>
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Re: Punto di vista su qgis

Sandro Santilli
In reply to this post by pcav
On Sat, Oct 12, 2013 at 10:26:37AM +0200, Paolo Cavallini wrote:

> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Il 12/10/2013 09:09, aperi2007 ha scritto:
>
> > Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri
> > gruppi .
>
> Verissimo, hai fatto bene a precisarlo.
> D'altra parte, e' vero anche il contrario: QGIS sta aiutando a
> diffondere e rendere piu' usabili e popolari una serie di altri software.
> In sostanza, quello che e' importante non e' il singolo software, ma
> la comunita' e l'approccio, ovvero l'idea che un mondo collaborativo e
> libero e' un mondo migliore.

Indubbiamente. L'uso di QGIS nel processo di debugging delle funzioni
GEOS/PostGIS e' estremamente utile :)

--strk;
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Re: Punto di vista su qgis

Maurizio Trevisani
In reply to this post by Andrea Peri
La forza dei FOSS e dei GFOSS è l'apertura. E' una apertura
"geneticamente" intrinseca ai software Open-Source, che risponde ad un
comune desiderio di abbattimento di ostacoli, vincoli, limiti alla
crescita, alla libertà, alla condivisione.
L'opposto è la chiusura, il desiderio di avere un vantaggio diretto
dalla detenzione di un qualcosa (un sw, un algoritmo, un dato,
un'opera d'arte), magari cercando di aumentare il vantaggio facendo
risultare desiderabile o importante ciò che si detiene, e cercando di
fidelizzare o di indurre dipendenza rispetto al prodotto che si
propone.
In tal senso la scelta dell'apertura (dell'Openness) è una scelta che
si opera quotidianamente su tanti fronti (tutti in qualche modo legati
tra loro: servono i software liberi per poter usare i dati liberi, ma
anche il viceversa; servono idee libere, competenze divulgate,
conoscenze condivise, per favorire una crescita comune che non
favorisca solo alcuni a discapito di altri;.... ).
Dall'altra parte, occorre forse diffidare di chi propone cose
mirabolanti, ma che alla fine inducono dipendenza ed assuefazione
(pensate a quanti Soggetti Pubblici si trovano oggi in enormi
difficoltà ad ipotizzare l'abbandono dei software o dei formati
proprietari!), ma anche, secondo me, di quanti propongono cose
"gratis" che alla fine si rivelano cavalli di troia (penso a motori di
ricerca che ormai si sono evoluti diventando i padroni dei software
dei cellulari di tutto il pianeta, e oggi pretendono di usare le
informazioni sulle tue telefonate, sui tuoi contatti, sulla tua
navigazione, ecc.; alle TV libere di tanti anni fa, che sono diventati
strumenti di condizionamento delle idee e di falsificazione
dell'informazione al punto da indirizzare le scelte (di voto, di
acquisto, ...) di tantissimi; ecc.: strumenti che possono pesantemente
limitare le nostre libertà (magari senza nemmeno che ce ne rendiamo
realmente conto)).
Allora la scelta dell'Openness è innanzitutto una scelta politica, di
trasparenza, di condivisione, di apertura e disponibilità.
La strategia dell'Openness è quella di costruire continuamente ponti
che integrino e amplifichino esponenzialmente tutte le potenzialità e
le possibilità, e il rifiuto o la titubanza nel costruire anche un
singolo "ponte", ad utilizzare un singolo mattoncino o componente, un
domani potrebbe rivelarsi un grave errore.

In tal senso leggo il suggerimento di Andrea a sfruttare al massimo le
possibilità di integrazione e di valorizzazione dei contributi che
prodotti come PostGis, o Spatialite (e non semplicemente come meri
contenitori), insieme a tanti altri prodotti e librerie, possono
portare alla crescita e diffusione degli strumenti software Open.

La forza e l'affermazione dell'Associazione, parallelamente, secondo
me, dipenderà (scusatemi se ne parlo senza essere parte in causa) da
quanto saprà essere al suo interno libera, aperta, trasparente,
disponibile, e verso l'esterno aperta, disponibile, collaborativa,
pronta a contribuire nell'opera continua di costruzione di "ponti" che
contrastino il più possibile le iniziative di chiusura, isolamento,
assuefazione, dipendenza cui tutti siamo quotidianamente esposti e
sottoposti.
ciao.
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Re: Punto di vista su qgis

Luigi Pirelli-2
In reply to this post by Andrea Peri
2013/10/12 Andrea Peri <[hidden email]>
Meno vero per spatialite, visto che quelli di qgis continuano a considerarlo un banale contenitore alla stregua di uno shapefile un po' più grasso. A onor del vero anche Postgis é trattato come tale. In questo dimostrano di avere una scarsa visione strategica. Infatti l'impiego che qgis fa di Postgis e spatialite é molto arcgis like. In questo senso non vedo perché Postgis e spatialite debbano ringraziare qgis. Li tratta come degli shapefile.

ciao Andrea, mi spiegheresti meglio questo concetto? non ho una grande visione da utente (mia grande pecca)  percio' probabilmente mi perdo dei pezzi... mi spiegheresti meglio (e se puoi concisamente ;-) cosa intendi e come dovrebbe essere l'alternativa? la domanda e' senza spirito polemico, e' veramente per capire quali aspetti non considero e/o non conosco.

ciao ginetto 

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Re: Punto di vista su qgis

Andrea Peri
L'alternativa non la posso dire io.
Altrimenti diventano specifiche :)

Il mio ragionamento è che qgis tiene ancora una visione shapefile centrica.

Infatti tutto cio' che si puo' rappresentare nella canvas è tranquillamente prelevabile da uno shapefile.

Mettendola in altri termini:

quello che si puo' fare, si puo ottenere indistintamente da un layer postgis, da uno spatialite , o da uno shapefile,

Ma su postgis si potrebbe fare molto di piu'.
Topologia, collections, dati 3D, etc...

Anche su spatialite, pur non arrivando (aocra) cosi' lontano come postgis si puo' fare di piu'.
Quanto meno avere delle collezioni di dati, avere le relazioni tra tabelle, regole, etc...

Tutta roba assolutamente non gestibile da qgis.

Ma poi ci sono anche dei liit oggettivi negli shapefiles:


Per questo dico che postgis e spatialite sono penalizzti, perche' chi lavora solo dentro qgis non  in grado di apprezzare la potenza di tali strumenti.

Puo' fare query, puo' fare analisi
poi puo' anche inserire layr che derivano da query (fu' una delle nostre prime evoluzioni), ma
se si passa a vestizioni e a interazioni con i dati per la vestizione, visualizzazione e editing siamo ancora a un modello shapefile.

A parte l'iniziativa comunque ristretta (purtroppo) di strk.

Editing topologico coi contro-fiocchi non vi è su qgis.

Lo so' che mi potresti dire finanziare e' ottenere.

Ma non è questo il discorso che facevo.

Ti ricordo infatti che il mio ragionamento partiva dal ricordare che non vi è solo qgis ma ci sono anche altri prodotti che sono alla base di qgis, e che pero' sono un po' penalaizzati da qgis perche' li usa solo come shapefiles un o' piu' robusti.


Spero di essermi spiegato meglio.

Andrea.



Il giorno 13 ottobre 2013 11:14, Gino Pirelli <[hidden email]> ha scritto:
2013/10/12 Andrea Peri <[hidden email]>
Meno vero per spatialite, visto che quelli di qgis continuano a considerarlo un banale contenitore alla stregua di uno shapefile un po' più grasso. A onor del vero anche Postgis é trattato come tale. In questo dimostrano di avere una scarsa visione strategica. Infatti l'impiego che qgis fa di Postgis e spatialite é molto arcgis like. In questo senso non vedo perché Postgis e spatialite debbano ringraziare qgis. Li tratta come degli shapefile.

ciao Andrea, mi spiegheresti meglio questo concetto? non ho una grande visione da utente (mia grande pecca)  percio' probabilmente mi perdo dei pezzi... mi spiegheresti meglio (e se puoi concisamente ;-) cosa intendi e come dovrebbe essere l'alternativa? la domanda e' senza spirito polemico, e' veramente per capire quali aspetti non considero e/o non conosco.

ciao ginetto 



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Andrea Peri
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qwerty àèìòù
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Re: Punto di vista su qgis

mando

Tutta roba assolutamente non gestibile da qgis.

Ma poi ci sono anche dei liit oggettivi negli shapefiles:


Per questo dico che postgis e spatialite sono penalizzti, perche' chi lavora solo dentro qgis non  in grado di apprezzare la potenza di tali strumenti.

Ciao Andrea,
quando dici che certe cose non sono gestibili da Qgis è nel senso che l'architettura di Qgis non lo permette o perchè non sono state implementate?

Da utente base qual io sono mi devo preoccupare che le potenzialità dei GeoDB non saranno mai sfruttate perchè è il codice che andrebbe rivisto oppure semplicemente essendo Qgis sviluppato step by step arriverà anche a sfruttare quelle funzioni?

Se ho capito poi bene la filosofia che sta alla base delle sviluppo è che sono i bisogni degli utenti a spingere verso una direzione. Mi viene quindi da pensare che forse la maggior parte degli utenti necessità primariamente di alcune funzioni rispetto ad altre, che ne sò, io anelo di più ad etichettare meglio un layer sfruttando meno le regole topologiche, ma è chiaro che dipende dal basso grado di alfabetizzazione che ho e che molti neofoti possono avere..che ne pensi?

Quindi la domanda sarebbe, Qgis penalizza certe potenzialità di sviluppo rispetto ad altre, oppure soddisfa di più le necessità principali della maggior parte degli utenti che si avvicinano al mondo del GIS, divulgandolo in questo modo maggiormente (magari strizzando un po' l'occhiolino) trasformando così le potenzialità raggiungibili ma non sempre capite, in necessità che l'utente inizia ad avere, richiedendole e portando quindi ad uno sviluppo?

*Divagazioni*
Da laureato in lettere molte volte è il risultato che conta e non il modo  (orribile dictu), però è bello vedere come dal 2005 ad oggi QGis abbia saputo ingolosire me e chi mi sta intorno pian piano (ricordo con commozione quando si fecero le votazioni in rete per scegliere cosa interessasse di pi gli utenti e a gran voce votammo python per lo sviluppo dei plugins) e a vedere i risultati avuti anni fa come delle porcherie da un punto di vista concettuale del GIS e a portarmi gradualmente a studiare e a propormi come promotore della qualità del lavoro sfruttando potenzialità del GIS che manco sapevo che esistessero. Da umanista dico che prima è bene mettere al centro l'utente e i suoi bisogni e poi tradurli in potenzialità tecniche...insomma viva la filosofia biomorfica dello sviluppo OpenSource che insegna ad andare verso una filosofia meccanicistica...e Leonardo mi perdoni...ma ora sto andando OT...ma non troppo...

Ciao
Luca




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Re: Punto di vista su qgis

Maurizio Trevisani
In reply to this post by Andrea Peri
Credo che occorra rendere il più possibile "indifferente" la questione
(cruciale per l'affermazione dei OSS) dei formati: se per certi versi
i formati chiusi sono stati la forza e la garanzia degli strumenti
proprietari, fidelizzando e rendendo dipendenti gli utilizzatori, oggi
potrebbero e credo dovrebbero diventare proprio il limite su cui
diventa esplicita ed evidente la loro debolezza.

In tal senso la "dipendenza psicologica" che ancora traspare anche per
gli strumenti OSS, che continuano a ragionare in termini di shapefile,
DXF, Ascii o binary grid, ecc.e che a quei formati, cui siamo tutti
abituati, tutto riconducono, è il limite da superare.

Nuovi formati possono essere progettati ed adottati (e magari in
sinergia tra gli utilizzatori dei dati ed i produttori dei dati -
sinergia tra le comunità ed i soggetti pubblici, e tra i vari soggetti
pubblici), ed è quello che cerchiamo di fare ad esempio scommettendo
su uno Spatialite (e su un Rasterlite) che sia in grado di veicolare
insieme dati, metainformazioni, vestizioni, regole e procedure di
verifica o di vestizione, ecc.: insomma, tutto quanto è funzionale
all'uso, allo scambio, all'analisi ed alla comprensione delle
informazioni che che si producono, si memorizzano, si veicolano.

ciao,
Maurizio
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Re: Punto di vista su qgis

Andrea Peri
In reply to this post by mando
Ciao Luca,

il mio non era un discorso tecnico.
So' bene che lo strumento universale non esiste.
Chi necessita di certe funzioni usa certi strumenti, chi necessita di altre cose ne usa altri differenti.

La mia digressione è scaturito dal ragionamento originale "chi deve ringraziare chi".

Infatti se vedi come si è evoluto il thread:

Step.1 ) Non dimentichiamo che qgis sfrutta molti compoenenti e deve ringrazionarli per cio' che essi hanno reso possibile (geos, postgis, gdal/ogr, etc...)

Step.2) Anche gli altri compoenenti devono ringrazione QGIS perche' contribuisce a portare loro visibilita'.

A questo punto nasce la domanda:
"chi deve ringraziare chi ?"

Ci sono due possibili chiavi di lettura per decidere questo:

Intanto si potrebbe ragionare in senso tecnico e capire se i software gis (tra cui qgis) realmente sfruttano adeguantamente il potenziale di determinati strumenti

Sempificando il discorso: dimmi te una sola ragione per cui un utente generico che lavora "single user" con qgis su un dataset, dovrebbe usare spatialite o postgis anziche' shapefile.
Al momento l'unica ragione è se il dataset supera una dimensiona tale che lo shapefile diviene inutilizzabile.

Intendiamoci, quando si passa a un ambiente multi-utente (come potrebbe fare un soggetto ccon svariati utenti) si passa subito a un sistema piu' robusto dello shapefile.
E quindi magari a un postgres/postgis.

Ma nel mio ragionamento non penso tanto ai pochi (numericamente) soggetti che possono fare un uso enterprise di qgis, ma piuttosto ai tanti (numericamente)
utenti che lo usano come single-user, geometrie, goelogi o professionisti in genere.
Questi perche' , in qgis dovrebbero non usare lo shapefile ? E preferire invece uno spatialite ?
Rinunciando quindi a conoscere e a apprezzare le possibilita' che offre un sistema relazionale spaziale.

Non vi è ragione per preferire il formato spatialite al formato shapefile.
Eppure se li prnediamo sulla carta le differenze ci sono eccome.
DA una parte un sistema relazionale multitabellare, con possibilità di avere piu' geometrie sul medesimo dataset. Addirittura ogni geometria puo' avere un proprio e differente sistema di riferimento. Capacità di reggere parecchi GB di dati,  tipizzazione debole, foreign-key, triggers, etc... Geometrie collection, etc..
Mentre dalla altra parte ho un formato a file che ospita i dati di un DBF con tutti i suoi limiti e anche di piu' perche' in realta' non prevede tutti i tipi previsti dal formato dbf originale. Poi, non consente nomi di campi piu' estesi di 10 caratteri, non mi permette di dichiarare il sistema di riferimento internamente, non mi archivia l'informazione del character-set, etc...
Non regge piu' di 2GB.

Eppure un utente di qgis non ha alcun motivo per preferire spatialite a shapefile.

Su questo aspetto di sfruttare meglio le caratteristiche dei compoenenti che usa, potevo anche parlare di gdal/ogr, di geos, etc...

Ma possiamo anche ragionare da un punto di vista meno tecnico, e piu' organizzativo.
E domandarci se un software GIS puo' offuscare alla vista i suoi compoenenti.
Questo ragionamento puo' sembrare strano e inutile, ma non credo che lo sia nel momento in cui si pensa che qgis è un progetto differente rispetto a geos, a gdal, etc...

E se si ragiona che certe volte una evoluzione se condotta su un gdal o su una geos si diffonde ramificandosi molto di piu' che se condotta su qgis.
Mentre viceversa una evoluzione su qgis resta solo li'.

Ma chi realmente pensa che se serve una evoluzione in una certa direzione , questa a volte è meglio che sia condotta su un compoenente di base piuttosto che su qgis stesso ?
Perche' è qgis che l'utente alla fine vede, non i suoi componenti.

E se è cosi', davvero i compoenenti devono ringraziare qgis ?

Probabilmente si', ma occorre comunque discernimento e giudizio perche' tutto si regge su un fantastico equilibrio di ruoli e di ripartizione dei lavori tra i vari componenti che compongeono il software qgis.
E per conservare questo equilibrio occorre sempre tenere presente che è dalla interazione di tanti compoenenti che sono progetti distinti , ognuno con le proprie caratteristiche e i propri obiettivi che nasce qgis.

Termino dicendo che senza gdal/ogr e senza la geos, non credo che qgis sarebbe mai riuscito a divenire quello che è oggi.
Ma credo anche che se riuscirà a restare sulla cresta dell'onda come lo è oggi anche tra qualche anno, sara' grazie anche all'apporto di postgis e (forse) di spatialite.

Andrea.


On 13/10/2013 14:40, Luca Mandolesi wrote:

Tutta roba assolutamente non gestibile da qgis.

Ma poi ci sono anche dei liit oggettivi negli shapefiles:


Per questo dico che postgis e spatialite sono penalizzti, perche' chi lavora solo dentro qgis non  in grado di apprezzare la potenza di tali strumenti.

Ciao Andrea,
quando dici che certe cose non sono gestibili da Qgis è nel senso che l'architettura di Qgis non lo permette o perchè non sono state implementate?

Da utente base qual io sono mi devo preoccupare che le potenzialità dei GeoDB non saranno mai sfruttate perchè è il codice che andrebbe rivisto oppure semplicemente essendo Qgis sviluppato step by step arriverà anche a sfruttare quelle funzioni?

Se ho capito poi bene la filosofia che sta alla base delle sviluppo è che sono i bisogni degli utenti a spingere verso una direzione. Mi viene quindi da pensare che forse la maggior parte degli utenti necessità primariamente di alcune funzioni rispetto ad altre, che ne sò, io anelo di più ad etichettare meglio un layer sfruttando meno le regole topologiche, ma è chiaro che dipende dal basso grado di alfabetizzazione che ho e che molti neofoti possono avere..che ne pensi?

Quindi la domanda sarebbe, Qgis penalizza certe potenzialità di sviluppo rispetto ad altre, oppure soddisfa di più le necessità principali della maggior parte degli utenti che si avvicinano al mondo del GIS, divulgandolo in questo modo maggiormente (magari strizzando un po' l'occhiolino) trasformando così le potenzialità raggiungibili ma non sempre capite, in necessità che l'utente inizia ad avere, richiedendole e portando quindi ad uno sviluppo?

*Divagazioni*
Da laureato in lettere molte volte è il risultato che conta e non il modo  (orribile dictu), però è bello vedere come dal 2005 ad oggi QGis abbia saputo ingolosire me e chi mi sta intorno pian piano (ricordo con commozione quando si fecero le votazioni in rete per scegliere cosa interessasse di pi gli utenti e a gran voce votammo python per lo sviluppo dei plugins) e a vedere i risultati avuti anni fa come delle porcherie da un punto di vista concettuale del GIS e a portarmi gradualmente a studiare e a propormi come promotore della qualità del lavoro sfruttando potenzialità del GIS che manco sapevo che esistessero. Da umanista dico che prima è bene mettere al centro l'utente e i suoi bisogni e poi tradurli in potenzialità tecniche...insomma viva la filosofia biomorfica dello sviluppo OpenSource che insegna ad andare verso una filosofia meccanicistica...e Leonardo mi perdoni...ma ora sto andando OT...ma non troppo...

Ciao
Luca





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Re: Punto di vista su qgis

Daniele Bonaposta
In reply to this post by Andrea Peri
Un saluto a tutti,
voglio provare a dare il mio contributo a questa discussione senza voler essere polemico, anche se il rischio c'è, perché sembra che si stia, a volte, su posizioni ideologiche (per lo meno è l'impressione che ho avuto).

Come in una chiacchierata nella nottata di sabato, provo a vedere tutto dal punto di vista dell'utente neofita che abbandona softvùerpropietario nell'ambientefenestrato per passare all'opensurs.

Anni fa quando mi si incasinava il computer che facevo? 
Da incompetente totale prendevo il case, lo legavo alla bici e andavo dall'amico che ne sa a pacchi di informatica e mi facevo mettere a posto il pc. 
Avere una macchina nell'ambientefenestrato mi metteva tranquillità: c'era un sacco di gente che lo usava, che probabilmente sapeva aiutarmi, con cui potevo scambiare file e programmi.
Poi sono entrato nel mondo dei GIS passando per softvùerpropietario, il quale continuava a tenermi nella stessa medesima situazione di tranquillità digitale: un sacco di gente che lo usa, ti può aiutare e ci puoi parlare la stessa lingua (shape e/o feature class e/o coverage).
Poi il salto, nel buio? Quasi.
Per fortuna gli utilizzatori di linux (ubuntu nel mio caso) ci sono, pochi ma ci sono.
Ho cominciato a giochicchiarci per imparare, ma la sensazione di essere quello che non sa nuotare buttato in acqua ce l'avevo.
Cosa mi ha trattenuto dal mollare tutto e tornare  ad ambientefenestrato?
Aver trovato delle comunità di gente che mi ha aiutato: dandomi risposte nei forum o mandandomi materiale nelle mailing list. Ma non solo. Partecipare a incontri in cui sentivo mille interventi, non capendoci una mazza, ma che mi facevano guardare intorno e pensare: non sono solo!!!
Infine l'ultimo passaggio: QGIS-Spatialite-Postgresql-SAGA-GRASS al posto di softvùerpropietario. Anche qui un trauma iniziale fatto di incertezze, informazioni introvabili, problemi poco risolvibili. Tutto superato grazie alla partecipazione a corsi e poi la scoperta di questa lista e soprattutto al mondo che c'è dietro.

Forse, non è facile rendersene conto. Forse si è talmente dentro che si è perso il punto di vista di chi si avvicina da fuori. 
Ma tutti voi, tutti qui insieme siete una risorsa formidabile. Siete l'amico a cui portare il case legato alla bici.
Sapere che c'è una comunità viva, florida, che si evolve e che permette a tutti noi di migliorare, ed avvicinaci a questi strumenti con semplicità ogni giorno di più, è l'arma vincente che può davvero portare l'opensurs a livelli altissimi.

Quando, qualche giorno fa, ho ringraziato tutti coloro che hanno realizzato QGIS 2.0 ho sbagliato. Ora me ne rendo conto pienamente. Il ringraziamento va ex-aequo a tutti coloro i quali lavorano ogni giorno su GRASS, su POSTGRESQL, SQLITE, SAGA, UDIG, R, SEXTANTE, GDAL, PYTHON, ecc, ecc... 

L'unione fa la forza, e l'usabilità e la semplicità sono le caratteristiche che ingrandiscono ogni minuto la platea di studenti e professionisti che pretendono una VALIDA alternativa a softvùerpropietario e/o ambientefenestrato.

Quindi chi ringrazia chi?  Tutti ringraziano tutti a mio modo di vedere.
Ripeto non voglio essere polemico, ma costruttivamente stimolare la discussione: non è che si stia perdendo di vista l'obiettivo principale e ci si concentri su temi più "accademici"?

Saluti,
Daniele


Il giorno 12 ottobre 2013 09:09, aperi2007 <[hidden email]> ha scritto:
Salve,

spero che questa email non venga presa in senso polemico, ma bensi' costruttivo.

Ieri è stato posto una domanda:
quanto è costato lo sviluppo di qgis 2.0

La risposta è sicuramente illuminante e vera.

Ma occorre anche avere un punto di vista un po' piu' addentro alla questione.

Infatti non va dimenticato che QGIS vive e sopravvive grazie anche all'impiego di tanta roba che proviene da altri progetti da lui staccati.

Penso alla GEOS,
ma anche a Postgis/postgres e a spatialite

E' mia convinzione che spatialite alla lunga sar'a cio' che da' maggior lustro a qgis.
Molto piu' di altra roba che gli ci sta' dentro.
Ma mettiam da aprte questo discorso.

Il fatto è che cio' che conta è non solo il lavoro per il rilascio di qgis, ma anche il lavoro che viene portato avanti da chi lavora su geos, chi lasvora su postgres , su postgis, su grass, su spatialite, etc....

Di tutto questo lavoro, se ne avvantaggia qgis.

Faccio un esmepio cattivello, ma solo per meglio esemplificare.

Se io trovo un baco su la geos.
Non apro il ticket su qgis, ma sulla geos.

A qgis basta poi supportare la nuova goes e si avvantaggia della risoluzione.

Se non lo fa' sono fatti sua, ma certo non posso comparare il lavoro di supporto della nuova goes con quello disbacatura della geos stessa.

Ad esmepio:
noi RT abbiamo finanziato e fatto miglioarare la procedura di snap della geos.
Che ora va sicumanete meglio.
Se il nuovo qgis la usa , gli arriva a gratis una migliore capacit'a di snappare.
Se non la usa ... allora è bischero. :)

Quindi il grazie  va anche a chi lavora sui vari fronti.
Non solo a chi lavora su qgis.

E non vanno dimenticati.
Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri gruppi .

NOn ero sicuro che questa cosa ieri fosse ben focalizzata.

Andrea.

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http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it.
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Cartografia - G.I.S.

via Don Minzoni 13a
40121 - Bologna
mobile: +39.338.3377044
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Re: Punto di vista su qgis

pcav
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Il 14/10/2013 13:49, Daniele Bonaposta ha scritto:

> Quindi chi ringrazia chi?  Tutti ringraziano tutti a mio modo di
> vedere.

Infatti, secondo me la questione e' parzialmente mal posta, perche'
implica una "competizione per i ringraziamenti" che non esiste, ed una
discontinuita' fra progetti che parimenti non esiste.
I miei contributi ad es. vanno al sw dove mi pare piu' opportuno
rivolgerli per ogni specifico compito, e non mi interessa di essere
particolarmente ringraziato per codice GDAL piuttosto che QGIS, o altro.
 Fra l'altro, le stesse considerazioni varrebbero lo stesso anche
all'interno del singolo progetto: potrei voler essere ringraziato come
Faunalia, e non come QGIS, per il lavoro che svolgo.
L'obiettivo, ricordiamocelo, non e' la prevalenza di un sw o l'altro,
ma un mondo migliore, piu' equo, piu' libero, piu' collaborativo.

Saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
www.faunalia.eu
Full contact details at www.faunalia.eu/pc
Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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Re: Punto di vista su qgis

Luca Lanteri-3
In reply to this post by Daniele Bonaposta
Giustissimo !

mai come nel mondo del FOSS è vero il detto che l'unione fa la forza,
e proprio qui sta il fascino del software libero: non paga la
competizione ma la collaborazione.
Solo i progetti che non rimangono chiusi su loro stessi e che
coinvolgono un'ampia comunità hanno possibilità di crescere sul lungo
periodo. Gli altri in genere sono un fuoco di paglia.


Il 14 ottobre 2013 13:49, Daniele Bonaposta
<[hidden email]> ha scritto:

> Un saluto a tutti,
> voglio provare a dare il mio contributo a questa discussione senza voler
> essere polemico, anche se il rischio c'è, perché sembra che si stia, a
> volte, su posizioni ideologiche (per lo meno è l'impressione che ho avuto).
>
> Come in una chiacchierata nella nottata di sabato, provo a vedere tutto dal
> punto di vista dell'utente neofita che abbandona softvùerpropietario
> nell'ambientefenestrato per passare all'opensurs.
>
> Anni fa quando mi si incasinava il computer che facevo?
> Da incompetente totale prendevo il case, lo legavo alla bici e andavo
> dall'amico che ne sa a pacchi di informatica e mi facevo mettere a posto il
> pc.
> Avere una macchina nell'ambientefenestrato mi metteva tranquillità: c'era un
> sacco di gente che lo usava, che probabilmente sapeva aiutarmi, con cui
> potevo scambiare file e programmi.
> Poi sono entrato nel mondo dei GIS passando per softvùerpropietario, il
> quale continuava a tenermi nella stessa medesima situazione di tranquillità
> digitale: un sacco di gente che lo usa, ti può aiutare e ci puoi parlare la
> stessa lingua (shape e/o feature class e/o coverage).
> Poi il salto, nel buio? Quasi.
> Per fortuna gli utilizzatori di linux (ubuntu nel mio caso) ci sono, pochi
> ma ci sono.
> Ho cominciato a giochicchiarci per imparare, ma la sensazione di essere
> quello che non sa nuotare buttato in acqua ce l'avevo.
> Cosa mi ha trattenuto dal mollare tutto e tornare  ad ambientefenestrato?
> Aver trovato delle comunità di gente che mi ha aiutato: dandomi risposte nei
> forum o mandandomi materiale nelle mailing list. Ma non solo. Partecipare a
> incontri in cui sentivo mille interventi, non capendoci una mazza, ma che mi
> facevano guardare intorno e pensare: non sono solo!!!
> Infine l'ultimo passaggio: QGIS-Spatialite-Postgresql-SAGA-GRASS al posto di
> softvùerpropietario. Anche qui un trauma iniziale fatto di incertezze,
> informazioni introvabili, problemi poco risolvibili. Tutto superato grazie
> alla partecipazione a corsi e poi la scoperta di questa lista e soprattutto
> al mondo che c'è dietro.
>
> Forse, non è facile rendersene conto. Forse si è talmente dentro che si è
> perso il punto di vista di chi si avvicina da fuori.
> Ma tutti voi, tutti qui insieme siete una risorsa formidabile. Siete l'amico
> a cui portare il case legato alla bici.
> Sapere che c'è una comunità viva, florida, che si evolve e che permette a
> tutti noi di migliorare, ed avvicinaci a questi strumenti con semplicità
> ogni giorno di più, è l'arma vincente che può davvero portare l'opensurs a
> livelli altissimi.
>
> Quando, qualche giorno fa, ho ringraziato tutti coloro che hanno realizzato
> QGIS 2.0 ho sbagliato. Ora me ne rendo conto pienamente. Il ringraziamento
> va ex-aequo a tutti coloro i quali lavorano ogni giorno su GRASS, su
> POSTGRESQL, SQLITE, SAGA, UDIG, R, SEXTANTE, GDAL, PYTHON, ecc, ecc...
>
> L'unione fa la forza, e l'usabilità e la semplicità sono le caratteristiche
> che ingrandiscono ogni minuto la platea di studenti e professionisti che
> pretendono una VALIDA alternativa a softvùerpropietario e/o
> ambientefenestrato.
>
> Quindi chi ringrazia chi?  Tutti ringraziano tutti a mio modo di vedere.
> Ripeto non voglio essere polemico, ma costruttivamente stimolare la
> discussione: non è che si stia perdendo di vista l'obiettivo principale e ci
> si concentri su temi più "accademici"?
>
> Saluti,
> Daniele
>
>
> Il giorno 12 ottobre 2013 09:09, aperi2007 <[hidden email]> ha scritto:
>
>> Salve,
>>
>> spero che questa email non venga presa in senso polemico, ma bensi'
>> costruttivo.
>>
>> Ieri è stato posto una domanda:
>> quanto è costato lo sviluppo di qgis 2.0
>>
>> La risposta è sicuramente illuminante e vera.
>>
>> Ma occorre anche avere un punto di vista un po' piu' addentro alla
>> questione.
>>
>> Infatti non va dimenticato che QGIS vive e sopravvive grazie anche
>> all'impiego di tanta roba che proviene da altri progetti da lui staccati.
>>
>> Penso alla GEOS,
>> ma anche a Postgis/postgres e a spatialite
>>
>> E' mia convinzione che spatialite alla lunga sar'a cio' che da' maggior
>> lustro a qgis.
>> Molto piu' di altra roba che gli ci sta' dentro.
>> Ma mettiam da aprte questo discorso.
>>
>> Il fatto è che cio' che conta è non solo il lavoro per il rilascio di
>> qgis, ma anche il lavoro che viene portato avanti da chi lavora su geos, chi
>> lasvora su postgres , su postgis, su grass, su spatialite, etc....
>>
>> Di tutto questo lavoro, se ne avvantaggia qgis.
>>
>> Faccio un esmepio cattivello, ma solo per meglio esemplificare.
>>
>> Se io trovo un baco su la geos.
>> Non apro il ticket su qgis, ma sulla geos.
>>
>> A qgis basta poi supportare la nuova goes e si avvantaggia della
>> risoluzione.
>>
>> Se non lo fa' sono fatti sua, ma certo non posso comparare il lavoro di
>> supporto della nuova goes con quello disbacatura della geos stessa.
>>
>> Ad esmepio:
>> noi RT abbiamo finanziato e fatto miglioarare la procedura di snap della
>> geos.
>> Che ora va sicumanete meglio.
>> Se il nuovo qgis la usa , gli arriva a gratis una migliore capacit'a di
>> snappare.
>> Se non la usa ... allora è bischero. :)
>>
>> Quindi il grazie  va anche a chi lavora sui vari fronti.
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>> E non vanno dimenticati.
>> Se qgis è forte è perche' dietro ci sono anche i lavori di altri gruppi .
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> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni
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Re: Punto di vista su qgis

pcav
In reply to this post by Andrea Peri
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Il 13/10/2013 18:09, aperi2007 ha scritto:
> Ciao Luca,
>
> il mio non era un discorso tecnico.
> So' bene che lo strumento universale non esiste.
> Chi necessita di certe funzioni usa certi strumenti, chi necessita di altre cose ne
> usa altri differenti.

Salve.
Io credo che, semplicemente, la maggior parte delle persone scelga il metodo piu'
semplice (per loro), piuttosto che la soluzione in astratto piu' potente (ma che
forse non riescono a dominare).
Quindi, la soluzione e' rendere tutto piu' semplice possibile.
Per questo, con le (poche) risorse disponibili ho sostenuto lo sviluppo, ad es., di
DB Manager e GDALTools: strumenti che rendono molto piu' semplice l'utilizzo di
strumenti potenti, ma sconosciuti e scarsamente utilizzabili ai piu'.
Integrare, collaborare, facilitare.
Saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
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Re: Punto di vista su qgis

pcav
In reply to this post by mando
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Il 13/10/2013 14:40, Luca Mandolesi ha scritto:

> Da utente base qual io sono mi devo preoccupare che le potenzialit¢ dei GeoDB non
> saranno mai sfruttate perch│ │ il codice che andrebbe rivisto oppure semplicemente
> essendo Qgis sviluppato step by step arriver¢ anche a sfruttare quelle funzioni?

certo che le sfruttera', se ce ne sara' la richiesta.
saluti.
- --
Paolo Cavallini - Faunalia
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Re: Punto di vista su qgis

mando
In reply to this post by pcav



2013/10/14 Paolo Cavallini <[hidden email]>
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Il 13/10/2013 18:09, aperi2007 ha scritto:
> Ciao Luca,
>
> il mio non era un discorso tecnico.
> So' bene che lo strumento universale non esiste.
> Chi necessita di certe funzioni usa certi strumenti, chi necessita di altre cose ne
> usa altri differenti.

Salve.
Io credo che, semplicemente, la maggior parte delle persone scelga il metodo piu'
semplice (per loro), piuttosto che la soluzione in astratto piu' potente (ma che
forse non riescono a dominare).
Quindi, la soluzione e' rendere tutto piu' semplice possibile.
Per questo, con le (poche) risorse disponibili ho sostenuto lo sviluppo, ad es., di
DB Manager e GDALTools: strumenti che rendono molto piu' semplice l'utilizzo di
strumenti potenti, ma sconosciuti e scarsamente utilizzabili ai piu'.
Integrare, collaborare, facilitare.
Saluti.

Esatto è quel che penso anche io anzi provo a ribaltare la domanda "chi deve ringraziare chi" in "perchè si ringrazia di più una cosa invece di un'altra": dipende dalla facilità d'uso.
Anche a me viene da ringraziare Qgis perchè mi ha permesso di conoscere tanti altri software a cui si appoggia in maniera facile, perchè "schiaccio un bottone". Il popolo del "se non schiaccio vuol dire che non serve perchè non lo capisco" purtroppo è vasto ed è lì che però bisogna arrivare.
Ed è in questo che mi piacerebbe prodigarmi per l'associazione, curare i dummies come me facendogli prima schiacciare un bottone per fargli capire che dietro c'è un mondo di potenza inimmaginabile non tanto di software, ma di persone che si impegnano a migliorare il mondo dell'openSource.
E chiudo dicendo che la cosa che mi piace di più dire dell'Open Source alle lezioni che tengo è: non crediate di essere soli, non isolatevi, liberate le vostre idee, dubbi ed intuizioni e troverete aiuto e aiuterete gli altri.

Go GFOSS GO!
Ciao
Luca


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Re: Punto di vista su qgis

stefano campus
Administrator
se dovessi ringraziare in una botta unica tutti quelli che mi hanno aiutato in maniera esplicita, rispondendo ad una richiesta di aiuto, od implicita, sviluppando una funzione, un plugin che mi serviva o una libreria, dovrei comprare una pagina del corriere della sera: il formato di repubblica non basterebbe!!!

s.
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Re: Punto di vista su qgis

margherita
In reply to this post by Daniele Bonaposta
Ciao Daniele,


2013/10/14 Daniele Bonaposta <[hidden email]>
Un saluto a tutti,
voglio provare a dare il mio contributo a questa discussione senza voler essere polemico, anche se il rischio c'è, perché sembra che si stia, a volte, su posizioni ideologiche (per lo meno è l'impressione che ho avuto).

Come in una chiacchierata nella nottata di sabato, provo a vedere tutto dal punto di vista dell'utente neofita che abbandona softvùerpropietario nell'ambientefenestrato per passare all'opensurs.

Anni fa quando mi si incasinava il computer che facevo? 
Da incompetente totale prendevo il case, lo legavo alla bici e andavo dall'amico che ne sa a pacchi di informatica e mi facevo mettere a posto il pc. 
Avere una macchina nell'ambientefenestrato mi metteva tranquillità: c'era un sacco di gente che lo usava, che probabilmente sapeva aiutarmi, con cui potevo scambiare file e programmi.
Poi sono entrato nel mondo dei GIS passando per softvùerpropietario, il quale continuava a tenermi nella stessa medesima situazione di tranquillità digitale: un sacco di gente che lo usa, ti può aiutare e ci puoi parlare la stessa lingua (shape e/o feature class e/o coverage).
Poi il salto, nel buio? Quasi.
Per fortuna gli utilizzatori di linux (ubuntu nel mio caso) ci sono, pochi ma ci sono.
Ho cominciato a giochicchiarci per imparare, ma la sensazione di essere quello che non sa nuotare buttato in acqua ce l'avevo.
Cosa mi ha trattenuto dal mollare tutto e tornare  ad ambientefenestrato?
Aver trovato delle comunità di gente che mi ha aiutato: dandomi risposte nei forum o mandandomi materiale nelle mailing list. Ma non solo. Partecipare a incontri in cui sentivo mille interventi, non capendoci una mazza, ma che mi facevano guardare intorno e pensare: non sono solo!!!
Infine l'ultimo passaggio: QGIS-Spatialite-Postgresql-SAGA-GRASS al posto di softvùerpropietario. Anche qui un trauma iniziale fatto di incertezze, informazioni introvabili, problemi poco risolvibili. Tutto superato grazie alla partecipazione a corsi e poi la scoperta di questa lista e soprattutto al mondo che c'è dietro.

Forse, non è facile rendersene conto. Forse si è talmente dentro che si è perso il punto di vista di chi si avvicina da fuori. 
Ma tutti voi, tutti qui insieme siete una risorsa formidabile. Siete l'amico a cui portare il case legato alla bici.
Sapere che c'è una comunità viva, florida, che si evolve e che permette a tutti noi di migliorare, ed avvicinaci a questi strumenti con semplicità ogni giorno di più, è l'arma vincente che può davvero portare l'opensurs a livelli altissimi.

Quando, qualche giorno fa, ho ringraziato tutti coloro che hanno realizzato QGIS 2.0 ho sbagliato. Ora me ne rendo conto pienamente. Il ringraziamento va ex-aequo a tutti coloro i quali lavorano ogni giorno su GRASS, su POSTGRESQL, SQLITE, SAGA, UDIG, R, SEXTANTE, GDAL, PYTHON, ecc, ecc... 

L'unione fa la forza, e l'usabilità e la semplicità sono le caratteristiche che ingrandiscono ogni minuto la platea di studenti e professionisti che pretendono una VALIDA alternativa a softvùerpropietario e/o ambientefenestrato.

Quindi chi ringrazia chi?  Tutti ringraziano tutti a mio modo di vedere.
Ripeto non voglio essere polemico, ma costruttivamente stimolare la discussione: non è che si stia perdendo di vista l'obiettivo principale e ci si concentri su temi più "accademici"?


Bellissima email, poi dato che non ti conosco di persona, ho associato istintivamente il tuo avatar (il fumetto) all'immagine del tipo che attacca il case alla bici e parte dall'amico :D ahah. Beh forse quello che ti ha trattenuto in questo mondo del "software libero" e` anche il fatto che finalmente scambiarti il software con l'amico e` legale! anzi e` incoraggiato! Insomma, il software libero si inquadra perfettamente nello stile di vita e visione delle cose che avevi gia` da prima, solo che prima dovevi scambiarti magari i cd di sw craccato con sotterfugi e sensi di colpa.

Ciao e grazie della testimonianza.

--
Best regards,

Dr. Margherita DI LEO    
Scientific / technical project officer

European Commission - DG JRC 
Institute for Environment and Sustainability (IES)
Via Fermi, 2749
I-21027 Ispra (VA) - Italy - TP 261
       
Tel. +39 0332 78 3600   

Disclaimer: The views expressed are purely those of the writer and may not in any circumstance be regarded as stating an official position of the European Commission.

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