Buongiorno a tutti.
Potreste indicarmi, se lo ritenete opportuno anche in privato, delle aziende che offrano servizi di web hosting per pubblicazione di dati gis a partire da progetti Qgis (tipo Lizmap) Cordiali saluti Giuseppe _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
3liz, la ditta che sviluppa lizmap, offre hosting.
Saluti. Il 15 giugno 2016 12:03:58 CEST, giuseppe musumeci <[hidden email]> ha scritto: >Buongiorno a tutti. > >Potreste indicarmi, se lo ritenete opportuno anche in privato, delle >aziende che offrano servizi di web hosting per pubblicazione di dati >gis a >partire da progetti Qgis (tipo Lizmap) > >Cordiali saluti > >Giuseppe > > >------------------------------------------------------------------------ > >_______________________________________________ >[hidden email] >http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss >Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. >I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni >dell'Associazione GFOSS.it. >807 iscritti al 31/03/2016 Paolo Cavallini www.faunalia.eu _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by gmusumeci
Da poco più di un mese come Gter abbiamo attivato anche GisHosting [1]
Saluti a tutti, R [1] http://www.gishosting.gter.it/ Il 15/06/2016 12:03, giuseppe musumeci ha scritto: > Buongiorno a tutti. > > Potreste indicarmi, se lo ritenete opportuno anche in privato, delle > aziende che offrano servizi di web hosting per pubblicazione di dati gis a > partire da progetti Qgis (tipo Lizmap) > > Cordiali saluti > > Giuseppe > > > > _______________________________________________ > [hidden email] > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. > 807 iscritti al 31/03/2016 Eng. Roberto Marzocchi, PhD GIS Project Coordinator Gter srl Innovazione in Geomatica, Gnss e Gis (Unige spin-off) Piazza De Marini 3/61 - 16123 Genova P.IVA/CF 01998770992 ph: 010-8694830 - mob: 349-8786575 E-mail: [hidden email] skype: roberto.marzocchi84 www.gter.it -- Gter social www.twitter.com/Gteronline - www.facebook.com/Gteronline - https://plus.google.com/+GterIt/posts www.linkedin.com/company/gter-srl-innovazione-in-geomatica-gnss-e-gis ----------------------------------------------------------------- Please consider the environment before printing this email! _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
Il 15/06/2016 13:06, Roberto Marzocchi ha scritto:
> Da poco più di un mese come Gter abbiamo attivato anche GisHosting [1] Per cortesia, visto che fornite servizi commerciali basati su QGIS e Lizmap, collaborate attivamente con i relativi progetti, e contribuite. Grazie. -- Paolo Cavallini - www.faunalia.eu QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
>> Da poco più di un mese come Gter abbiamo attivato anche GisHosting [1]
> > Per cortesia, visto che fornite servizi commerciali basati su QGIS e > Lizmap, collaborate attivamente con i relativi progetti, e contribuite. Ciao Paolo, credo che il tuo modo di esprimerti a riguardo sia un troppo "harsh" e persino offensiva per chi non conosce bene la situazione. Per quanto io possa condividere la filosofia, credo che siano email che vanno scritte eventualmente in privato. L'ecosistema di aziende che propongono prodotti basati su software foss e' estremamente importante e non credo una azienda vada affrontata in questo modo dando a credere che non contribuiscano in alcun modo. Anche fosse vero, non credo sia questo il luogo. My 2 cent, Andrea _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
Quoto Andrea, che ha preceduto un mio commento che sarebbe stato del tutto
simile. Pur condividendo il parere che sia opportuno contribuire (in qualche modo) agli strumenti su cui guadagniamo, non mi pare corretto sottolinearlo pubblicamente in questo modo, indipendentemente dal fatto che l'azienda in questione lo faccia o meno... Saluti, Giovanni Il 15/giu/2016 8:36 PM, "andrea antonello" <[hidden email]> ha scritto: > >> Da poco più di un mese come Gter abbiamo attivato anche GisHosting [1] > > > > Per cortesia, visto che fornite servizi commerciali basati su QGIS e > > Lizmap, collaborate attivamente con i relativi progetti, e contribuite. > > Ciao Paolo, credo che il tuo modo di esprimerti a riguardo sia un > troppo "harsh" e persino offensiva per chi non conosce bene la > situazione. > Per quanto io possa condividere la filosofia, credo che siano email > che vanno scritte eventualmente in privato. > > L'ecosistema di aziende che propongono prodotti basati su software > foss e' estremamente importante e non credo una azienda vada > affrontata in questo modo dando a credere che non contribuiscano in > alcun modo. Anche fosse vero, non credo sia questo il luogo. > > My 2 cent, > Andrea > _______________________________________________ > [hidden email] > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 807 iscritti al 31/03/2016 _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
Ciao a tutti, premetto che secondo me questo thread meritava risposta
in privato, oppure nelle mail promozionali del venerdì (che mi sembra funzionino benino) Il 15 giugno 2016 21:49, G. Allegri <[hidden email]> ha scritto: > Quoto Andrea, che ha preceduto un mio commento che sarebbe stato del tutto > simile. > Pur condividendo il parere che sia opportuno contribuire (in qualche modo) > agli strumenti su cui guadagniamo, non mi pare corretto sottolinearlo > pubblicamente in questo modo, indipendentemente dal fatto che l'azienda in > questione lo faccia o meno... Sono abbastanza combattuto, ma secondo me invece può starci l'invito pubblico anche se non è un invito generico ma diretto. Il modo sembra brusco ma magari è colpa del poco tempo che uno può dedicare a scrivere la risposta. Spesso in una mail ci capita di immaginare un tono di voce canzonatorio o accusatorio, ma essendo un testo scritto limitiamoci alla grammatica: per cortesia, contribuite, grazie, da così fastidio l'imperativo? Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è infondato (contribuiscono in altre maniere o aspettano i primi introiti per dividerli con il progetto). Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione. Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo stile amefad (opinioni personali non condivise con il CD) _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
Buongiorno a tutti,
non so se la mailing list sia lo strumento più adatto per questo tipo di post. Per esempio non credo lo sia per farsi pubblicità, ma la domanda di Giuseppe che ha aperto questo post, poi degenerato a causa della mia risposta, era piuttosto esplicita ("Potreste indicarmi [...] delle aziende che offrano servizi di web hosting per pubblicazione di dati gis a partire da progetti Qgis (tipo Lizmap)") e questa è la ragione per cui ho risposto pubblicamente citando il nostro servizio di hosting. Siamo ovviamente perfettamente d'accordo che le aziende che operano in ambito GFOSS debbano contribuire in qualche modo. Personalmente non sono però d'accordo sul fatto che usare uno specifico applicativo, mi obblighi a contribuire a quell'applicativo specifico. Questo dipende ovviamente da molti fattori, in primis dalle capacità tecniche ed economiche. Non mi vergogno nel dire che ad oggi usiamo il client lizmap, senza averne contribuito allo sviluppo, mentre non stiamo usando QGIS-web-client in cui abbiamo dato un contributo, sebbene piccolo, o tutti i SW GFOSS in cui i nostri contributi sono invece sostanziali e che spero possano essere usati anche commercialmente da molte altre persone in giro per il mondo senza che si sentano costrette a contribuire allo sviluppo. Personalmente, ma anche come azienda crediamo molto nell'open source, e soprattutto nella libertà che ho in mano nel momento in cui lo uso e sviluppo. Questo ovviamente non vuol dire che non contribuiremo mai a lizmap, anzi spero proprio di farlo, ma non mi sento costretto da nessuno a farlo, nemmeno dagli sviluppatori di Lizmap a cui farei un monumento. Per concludere il tavolo di lavoro fra aziende lo ritengo utilissimo. Grazie Amedeo! Credo sia un'ottima proposta, alla quale, tempo permettendo, speriamo di dare il nostro contributo. Credo che fra aziende che operano in ambito GFOSS sia utile collaborare senza farsi guerre, anche perchè ci confrontiamo con aziende che sviluppano software proprietari che investono un sacco in marketing e commerciali e hanno forti legami con le istituzioni pubbliche a tutti i livelli. Poi ovviamente, come hai sottolineato, le occasioni migliori per parlarsi siano quelle in cui ci si vede di persona (convegni o altre occasioni). In queste occasioni i modi, anche quelli più diretti, non vengono fraintesi come bruschi, ma sono utili per fare chiarezza e per crescere in consapevolezza sia singolarmente che come comunità! Perdonate la lunga risposta e cari saluti a tutti, R Il 16/06/2016 08:45, Amedeo Fadini ha scritto: > Ciao a tutti, premetto che secondo me questo thread meritava risposta > in privato, oppure nelle mail promozionali del venerdì (che mi sembra > funzionino benino) > > Il 15 giugno 2016 21:49, G. Allegri <[hidden email]> ha scritto: >> Quoto Andrea, che ha preceduto un mio commento che sarebbe stato del tutto >> simile. >> Pur condividendo il parere che sia opportuno contribuire (in qualche modo) >> agli strumenti su cui guadagniamo, non mi pare corretto sottolinearlo >> pubblicamente in questo modo, indipendentemente dal fatto che l'azienda in >> questione lo faccia o meno... > Sono abbastanza combattuto, ma secondo me invece può starci l'invito > pubblico anche se non è un invito generico ma diretto. Il modo sembra > brusco ma magari è colpa del poco tempo che uno può dedicare a > scrivere la risposta. Spesso in una mail ci capita di immaginare un > tono di voce canzonatorio o accusatorio, ma essendo un testo scritto > limitiamoci alla grammatica: per cortesia, contribuite, grazie, da > così fastidio l'imperativo? > > Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato > (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è > infondato (contribuiscono in altre maniere o aspettano i primi > introiti per dividerli con il progetto). > > Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo > di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e > Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione. > > > Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito > civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che > scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo > stile > > > amefad > > (opinioni personali non condivise con il CD) > _______________________________________________ > [hidden email] > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. > 807 iscritti al 31/03/2016 -- Eng. Roberto Marzocchi, PhD GIS Project Coordinator Gter srl Innovazione in Geomatica, Gnss e Gis (Unige spin-off) Piazza De Marini 3/61 - 16123 Genova P.IVA/CF 01998770992 ph: 010-8694830 - mob: 349-8786575 E-mail: [hidden email] skype: roberto.marzocchi84 www.gter.it -- Gter social www.twitter.com/Gteronline - www.facebook.com/Gteronline - https://plus.google.com/+GterIt/posts www.linkedin.com/company/gter-srl-innovazione-in-geomatica-gnss-e-gis ----------------------------------------------------------------- Please consider the environment before printing this email! _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by Amedeo Fadini
Ciao Amedeo,
[...] > Sono abbastanza combattuto, ma secondo me invece può starci l'invito > pubblico anche se non è un invito generico ma diretto. Il modo sembra > brusco ma magari è colpa del poco tempo che uno può dedicare a > scrivere la risposta. Spesso in una mail ci capita di immaginare un > tono di voce canzonatorio o accusatorio, ma essendo un testo scritto > limitiamoci alla grammatica: per cortesia, contribuite, grazie, da > così fastidio l'imperativo? onestamente questa tua dichiarazione mi sconvolge. Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da liberta' assoluta. E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire nulla, se la licenza me lo permette. Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono anni che in un modo o nell'altro contribuisco. Secondo me in questa lista non ci deve essere spazio per accuse dirette che potrebbero lasciare adito a varie interpretazioni. E si', a me l'imperativo da molto fastidio. Ogni azienda ha la proprio realta' e fa delle scelte e spesso cerca di vivere. Quindi no, non accetterei che qualcuno usasse un imperativo nei miei confronti in una lista pubblica. > Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato > (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è > infondato (contribuiscono in altre maniere o aspettano i primi > introiti per dividerli con il progetto). Non e' una questione di quello che pensa Gter (che comunque e' stata "costretta" a spiegare che contribuisce e secondo me e' assurdo) o chi per lei, ma quello che possono pensare futuri o attuali clienti. > Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo > di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e > Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione. Bene > Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito > civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che > scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo > stile Credo questo sia un dibattito civile e continuo a non essere d'accordo. Mi va bene che si insista nel dire "e' importante che le chi guadagna sul GFOSS contribuisca" o simili, ma non in questo modo. Cosa vorresti vedere, un'azienda che in modo civile elenca tutti i contributi che ha fatto perche' qualcuno li ha messi in dubbio? Oppure che un'azienda, magari minuscola si difenda dicendo che al momento non hanno risorse per contribuire? Ti rendi conto che l'immagine di una azienda viene lesa in ogni caso? Magari sono ipersensibile in questo senso, ma la mia reazione e' scaturita dall'immaginarmi di sostituire HydroloGIS con Gter in questo thread. Ciao, Andrea _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
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In reply to this post by Roberto Marzocchi
grazie mille, roberto, per il contributo alla discussione. a beneficio dei lettori di questa lista, preciso che il riferimento di amedeo al "tavolo di confronto tra aziende" riguarda un'iniziativa appena partita a cura dell'Associazione GFOSS.it con lo scopo di trovare criteri che possano aiutare un potenziale cliente a distinguere tra aziende che utilizzano il software libero e chi invece contribuisce anche alla sua crescita in una delle mille modalità possibili (contributi diretti, sviluppo core, sviluppo plugin, traduzione ecc). Questo tavolo coinvolge molte realtà imprenditoriali italiane (persone fisiche e società) che operano in questo campo e che desiderano in qualche modo dare evidenza ai volori di condivisione e collaborazione del software (g)fos. speriamo di dare quanto prima notizia pubblica dell'evoluzione di questo confronto. felice giornata s. |
> Questo tavolo coinvolge molte realtà imprenditoriali italiane (persone
> fisiche e società) che operano in questo campo e che desiderano in qualche > modo dare evidenza ai volori di condivisione e collaborazione del software > (g)fos. Ah e la partecipazione al tavolo è aperta, se interessati scrivete pure al sottoscritto Amefad _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by gmusumeci
Condivido in toto quanto detto da Antonello. Non credo ci fosse malafede
nella richiesta di Paolo, ma le parole hanno in peso, e vanno soppesate, soprattutto per le conseguenze che possono avere. In nessun caso la fretta o la mancanza di tempo giustificano i toni utilizzati. Saluti, Carlo > ---------- Messaggio inoltrato ---------- > From: andrea antonello <[hidden email]> > To: > Cc: gfoss <[hidden email]> > Date: Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200 > Subject: Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis > Io sviluppo > software open source da tanti anni perche' mi da liberta' assoluta. > E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire > nulla, se la licenza me lo permette. > > Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire > pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio > pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono > anni che in un modo o nell'altro contribuisco. > > Secondo me in questa lista non ci deve essere spazio per accuse > dirette che potrebbero lasciare adito a varie interpretazioni. > E si', a me l'imperativo da molto fastidio. Ogni azienda ha la proprio > realta' e fa delle scelte e spesso cerca di vivere. > Quindi no, non accetterei che qualcuno usasse un imperativo nei miei > confronti in una lista pubblica. > > > Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato > > (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è > > infondato (contribuiscono in altre maniere o aspettano i primi > > introiti per dividerli con il progetto). > > Non e' una questione di quello che pensa Gter (che comunque e' stata > "costretta" a spiegare che contribuisce e secondo me e' assurdo) o chi > per lei, ma quello che possono pensare futuri o attuali clienti. > > > Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo > > di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e > > Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione. > > Bene > > > Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito > > civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che > > scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo > > stile > > Credo questo sia un dibattito civile e continuo a non essere d'accordo. > Mi va bene che si insista nel dire "e' importante che le chi guadagna > sul GFOSS contribuisca" o simili, ma non in questo modo. > Cosa vorresti vedere, un'azienda che in modo civile elenca tutti i > contributi che ha fatto perche' qualcuno li ha messi in dubbio? Oppure > che un'azienda, magari minuscola si difenda dicendo che al momento non > hanno risorse per contribuire? Ti rendi conto che l'immagine di una > azienda viene lesa in ogni caso? Magari sono ipersensibile in questo > senso, ma la mia reazione e' scaturita dall'immaginarmi di sostituire > HydroloGIS con Gter in questo thread. > > Ciao, > Andrea _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by Andrea Antonello
On Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200, andrea antonello wrote:
> Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da > liberta' assoluta. > E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire > nulla, se la licenza me lo permette. > > Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire > pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio > pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono > anni che in un modo o nell'altro contribuisco. > Andrea, mi pare che in due frasettine concise hai centrato perfettamente il cuore del problema. 1) il sw libero nasce innanzitutto da una pulsione etica; nessuno e' obbligato ad impegnarsi nello sviluppo open source, proprio come nessuno e' obbligato ad utilizzare sw libero. chi compie una scelta di questo tipo lo fa innanzitutto perche' e' arrivato a maturare l'intima convinzione che la condivione aperta del sapere, della conoscenza e degli strumenti tecnologici e' sempre la via maestra. ovviamente intervengono anche fattori economici in queste scelte, ma la consapevolezza della liberta' e della condivione doveebbe venire sempre al primissimo posto. invertire l'ordine dei fattori porta solo a brutti pasticci concettuali che faticano a stare in piedi e che rischiano di essere controproducenti. 2) il sw libero non e' un singolo prodotto; e' un ecosistema molto complesso e ramificato, in cui tutti finiscono per dipendere da tutti gli altri. alcuni packages hanno ovviamente una visibilita' molto maggiore di altri: tutti conoscono Firefox o LibreOffice, gisto per citare due mostri sacri largamente diffusi. ma e' sempre bene ricordare che Firefox e LibreOffice esistono semplicemente perche' altri gruppi di sviluppo molto meno noti al vasto pubblico si danno da fare per sviluppare e mantenere i compilatori e relativi strumenti di sviluppo (gcc, automake etc). e perche' altri sviluppatori ancora mettono a disposizione tutte quelle librerie di base che sono il vero motore del FLOSS (da zlib a libcurl, passando attraverso libiconv, openssh, libjpeg, libpng, libxml2 e millantamila altre): se non ci fossero tutte queste librerie sviluppare un web browser come Firefox sarebbe semplicemente inconcepibile, cosi' come sarebbe impossibile sviluppare sw GFOSS. Applicando alla lettera una interpretazione estremistica (che personalmente non condivido affatto), si potrebbe addirittura arrivare ad argomentare che Firefox e LibreOffice (che notoriamente raccoigono ricchi finanziamenti) "sfruttano da parassiti" il lavoro di tutti gli sviluppatori che mantengono gli strumenti di sviluppo e le librerie di base. E continuando su questa linea di pensiero si arriverebbe dritti filati a stabilire che qualsiasi Web-App su base open source "sta sfruttando senza restituire nulla" tutto il lavoro svolto dagli sviluppatori di Apache, di Firefox, di OpenLayers, di Leaflet, di PostgreSQL, MySQL, PHP etc. In ultima analisi, saremmo tutti "parassiti" che vivono alle spalle di Linus Thorvalds e degli altri sviluppatori del kernel di Linux, giusto per non parlare dell'oscuro ma fondamentale lavoro (assolutamente gratuito e non retribuito) svolto da tutti i packagers di Debian, di Fedora etc. E' evidente che una linea di ragionamento di questo tipo non ci puo' portare nulla di buono. Per ripartire equamente i proventi delle donazioni tra tutti quanti gli attori del processo evitando che solo pochi packages fortunati "ad alta visibilita'" ricevano qualcosa servirebbe il mitico bilancino del farmacista. Verosimilmente chi si avventura' su questa strada finira' per scoprire che il meccanismo piu' equo e piu' semplice che si possa immaginare e' proprio quello ben consolidato delle licenze d'uso a pagamento. :-D che e' un modello che funziona di sicuro, ma e' anche la negazione assoluta di tutti quei principi etici fondamentali di liberta' e di condivione aperta da cui eravamo partiti all'inizio. Infine mi permetto di sottoporre alla vostra paziente attenzione (ormai sicuramente duramente provata da questa mia lunga e-mail) un ultimo punto. Siamo proprio sicuri che una ditta (piccola o grande ha poca importanza) che offra un servizio su basi commerciali tutto interamente basato su componenti FLOSS e GFOSS prende senza restituire nulla ? e' proprio cosi' ? a ma pare che in effetti (se informa correttamente i propri clienti) sta contribuendo attivamente al progresso generale del FLOSS e del GFOSS con qualcosa di fonamentale: porta buona pubblicita' positiva, perche' dimostra tangibilmente che il FLOSS ed il GFOSS funzionano realmente, che sono affidabili e degni di fiducia, e che rappresentano un'alternativa realistica all'uso del sw proprietario. e magari ottengono pure un ulteriore risultato non meno significativo: riescono ad offrire al mercato soluzioni tecnologighe molto sofisticate a costi bassi e ragionevoli, e quindi contribuiscono comunque ad allargare ulteriormente la nostra platea di riferimento, con ovvi benefici per tutti qyanti. insomma, concludendo: si tratta di problematiche molto complesse ed articolate, che andrebbero sempre ponderate a ragion veduta in tutti i loro molteplici aspetti, evitando di focalizzare l'attenzione su singoli packages perche' come abbiamo visto sopra "tutti dipendono da tutti gli altri", e comunque sempre nel rigoroso rispetto dei principi etici di base: liberta' e condivisione. ciao Sandro _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. 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Condivido pienamente il punto di vista di Andrea e Sandro.
Maxi Il giorno 16 giugno 2016 12:35, <[hidden email]> ha scritto: > On Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200, andrea antonello wrote: > >> Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da >> liberta' assoluta. >> E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire >> nulla, se la licenza me lo permette. >> >> Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire >> pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio >> pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono >> anni che in un modo o nell'altro contribuisco. >> >> > Andrea, > > mi pare che in due frasettine concise hai centrato perfettamente > il cuore del problema. > > 1) il sw libero nasce innanzitutto da una pulsione etica; nessuno > e' obbligato ad impegnarsi nello sviluppo open source, proprio > come nessuno e' obbligato ad utilizzare sw libero. > chi compie una scelta di questo tipo lo fa innanzitutto perche' > e' arrivato a maturare l'intima convinzione che la condivione > aperta del sapere, della conoscenza e degli strumenti tecnologici > e' sempre la via maestra. > ovviamente intervengono anche fattori economici in queste > scelte, ma la consapevolezza della liberta' e della condivione > doveebbe venire sempre al primissimo posto. > invertire l'ordine dei fattori porta solo a brutti pasticci > concettuali che faticano a stare in piedi e che rischiano > di essere controproducenti. > > 2) il sw libero non e' un singolo prodotto; e' un ecosistema > molto complesso e ramificato, in cui tutti finiscono per > dipendere da tutti gli altri. > alcuni packages hanno ovviamente una visibilita' molto > maggiore di altri: tutti conoscono Firefox o LibreOffice, > gisto per citare due mostri sacri largamente diffusi. > ma e' sempre bene ricordare che Firefox e LibreOffice > esistono semplicemente perche' altri gruppi di sviluppo > molto meno noti al vasto pubblico si danno da fare > per sviluppare e mantenere i compilatori e relativi > strumenti di sviluppo (gcc, automake etc). > e perche' altri sviluppatori ancora mettono a disposizione > tutte quelle librerie di base che sono il vero motore > del FLOSS (da zlib a libcurl, passando attraverso libiconv, > openssh, libjpeg, libpng, libxml2 e millantamila altre): > se non ci fossero tutte queste librerie sviluppare un web > browser come Firefox sarebbe semplicemente inconcepibile, > cosi' come sarebbe impossibile sviluppare sw GFOSS. > > Applicando alla lettera una interpretazione estremistica > (che personalmente non condivido affatto), si potrebbe > addirittura arrivare ad argomentare che Firefox e LibreOffice > (che notoriamente raccoigono ricchi finanziamenti) "sfruttano > da parassiti" il lavoro di tutti gli sviluppatori che mantengono > gli strumenti di sviluppo e le librerie di base. > E continuando su questa linea di pensiero si arriverebbe > dritti filati a stabilire che qualsiasi Web-App su base > open source "sta sfruttando senza restituire nulla" tutto > il lavoro svolto dagli sviluppatori di Apache, di Firefox, > di OpenLayers, di Leaflet, di PostgreSQL, MySQL, PHP etc. > In ultima analisi, saremmo tutti "parassiti" che vivono > alle spalle di Linus Thorvalds e degli altri sviluppatori > del kernel di Linux, giusto per non parlare dell'oscuro ma > fondamentale lavoro (assolutamente gratuito e non retribuito) > svolto da tutti i packagers di Debian, di Fedora etc. > > E' evidente che una linea di ragionamento di questo tipo > non ci puo' portare nulla di buono. > Per ripartire equamente i proventi delle donazioni tra > tutti quanti gli attori del processo evitando che solo > pochi packages fortunati "ad alta visibilita'" ricevano > qualcosa servirebbe il mitico bilancino del farmacista. > Verosimilmente chi si avventura' su questa strada finira' > per scoprire che il meccanismo piu' equo e piu' semplice > che si possa immaginare e' proprio quello ben consolidato > delle licenze d'uso a pagamento. :-D > che e' un modello che funziona di sicuro, ma e' anche > la negazione assoluta di tutti quei principi etici > fondamentali di liberta' e di condivione aperta da cui > eravamo partiti all'inizio. > > Infine mi permetto di sottoporre alla vostra paziente > attenzione (ormai sicuramente duramente provata da > questa mia lunga e-mail) un ultimo punto. > Siamo proprio sicuri che una ditta (piccola o grande > ha poca importanza) che offra un servizio su basi > commerciali tutto interamente basato su componenti > FLOSS e GFOSS prende senza restituire nulla ? > e' proprio cosi' ? > > a ma pare che in effetti (se informa correttamente i > propri clienti) sta contribuendo attivamente al progresso > generale del FLOSS e del GFOSS con qualcosa di fonamentale: > porta buona pubblicita' positiva, perche' dimostra > tangibilmente che il FLOSS ed il GFOSS funzionano > realmente, che sono affidabili e degni di fiducia, e > che rappresentano un'alternativa realistica all'uso > del sw proprietario. > e magari ottengono pure un ulteriore risultato non > meno significativo: riescono ad offrire al mercato > soluzioni tecnologighe molto sofisticate a costi bassi > e ragionevoli, e quindi contribuiscono comunque ad > allargare ulteriormente la nostra platea di riferimento, > con ovvi benefici per tutti qyanti. > > insomma, concludendo: si tratta di problematiche molto > complesse ed articolate, che andrebbero sempre ponderate > a ragion veduta in tutti i loro molteplici aspetti, > evitando di focalizzare l'attenzione su singoli packages > perche' come abbiamo visto sopra "tutti dipendono da > tutti gli altri", e comunque sempre nel rigoroso rispetto > dei principi etici di base: liberta' e condivisione. > > ciao Sandro > > _______________________________________________ > [hidden email] > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 807 iscritti al 31/03/2016 > -- *Massimiliano Cannata* Professore SUPSI in ingegneria Geomatica Responsabile settore Geomatica Istituto scienze della Terra Dipartimento ambiente costruzione e design Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Campus Trevano, CH - 6952 Canobbio Tel. +41 (0)58 666 62 14 Fax +41 (0)58 666 62 09 [hidden email] *www.supsi.ch/ist <http://www.supsi.ch/ist>* _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
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In reply to this post by a.furieri
sandro, i tuoi interventi si leggono sempre con estremo piacere!
hai nelle prime righe usato l'aggettivo "etica" che io evito di utilizzare per non dovere eventualmente essere costretto a sostenere una discussione filosofica in cui si distingue tra "etica" e "morale" (sostantivi) e non ho più la preparazione per reggerla :-) no, comunque, anche io mi interrogo spesso sul valore indiretto che produce l'adozione di una soluzione open in termini di pubblicità e dimostrazione pratica che tale soluzione funziona. Ma se la proposta OS si basa solo sul presupposto che "tanto-è-gratis", riesce il committente/utente finale a rendersi conto del valore etico? quindi il marketing funzionerebbe solo se il destinatario ha gli strumenti culturali per accoglierlo, altrimenti la soluzione per lui è valida perchè costa meno. altra questione per me importante è quella dei sotto-progetti che tengono in piedi il progetto principale che gode della maggiore notorietà. Forse l'ho già scritto da qualche parte, ma proprio in questa lista si è parlato diffusamente delle librerie proj.4 che gestiscono i sistemi di riferimento, a proposito del tardivo accoglimento del nuovo sistema di riferimento nazionale rdn2008 da parte di qgis. ebbene, dubito che prima di allora, molti sapessero che i sistemi di riferimento non sono gestiti da qgis, grass o arcgis ma che questi sw si appoggiano alle librerie esterne proj.4, la cui versione stabile ha impiegato qualche tempo nell'accogliere il database epsg nel quale sono contenuti i sistemi di riferimento. gdal invece è una sigla che tutti conoscono e fa meno paura :-) come confrontarsi con questi progetti "minori"? dovrebbero essere supportati direttamente dagli utenti o indirettamente dai progetti che la adottano? non so, non conosco nel dettaglio neanche le necessità che questi progetti hanno, ma vero è, come dice sandro, che senza questi componenti tutto casca. il portare all'esasperazione il concetto di riconoscimento di tutte le componenti potrebbe essere non la consapevolezza che alla fine pagare una licenza è la cosa migliore, ma invece allargare il proprio punto di vista ed indirizzare tutti i tipi di collaborazione (donazioni, sviluppo ecc) anche a queste componenti dell'eco-sistema floss s. |
A mio avviso si può parlare quanto si vuole, trovarci più o meno d'accordo,
ma di base c'è un concetto di libertà per il quale nessuno si dovrebbe erigere a giudice delle scelte altrui, ad eccezione - ovviamente - di casi di violazioni di diritti e licenze, che in ogni caso hanno i loro "fori" di competenza. Se questo vale anche in un rapporto privato tra soggetti, tanto più in un luogo pubblico in cui si incrociano utenti, clienti, fornitori, aziende, ecc. Riguardo la creazione di un "marchio" (o di una lobby) di aziende "accreditate gfoss" non mi sono ancora fatto un'idea precisa. Potrebbe essere un'idea buona, ma questa è un'altra questione. Marchio o non marchio, la credibilità di GFOSS richiedeuna professionalità che parte anche dal rispetto reciproco, anche fosse solo di forma. Giovanni _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by a.furieri
On Thu, Jun 16, 2016 at 12:35:12PM +0200, [hidden email] wrote:
> insomma, concludendo: si tratta di problematiche molto > complesse ed articolate, che andrebbero sempre ponderate > a ragion veduta in tutti i loro molteplici aspetti, > evitando di focalizzare l'attenzione su singoli packages > perche' come abbiamo visto sopra "tutti dipendono da > tutti gli altri", e comunque sempre nel rigoroso rispetto > dei principi etici di base: liberta' e condivisione. > Mi intrometto brevemente suggerendo di evitare troppe seghe mentali, consentitemi il termine. La community FOSS si mantiene in piedi grazie ad un ecosistema di utenti, aziende, enti e ognuno contribuisce nella misura e modo in cui può, sui progetti con i quali ha maggiore confidenza. Ci sono anche quelli che agiscono di rapina (non solo aziende) usando prodotti e scappando via veloci, ma ci sta anche quello: arrivare ad una autocoscienza su certe cose non è per tutti. Accolgo la raccomandazione di Paolo per quella che è: una raccomandazione. Ogni tanto le esortazioni, anche brusche, ci stanno: magari qualcuno inizia a meditare. Non ne facciamo una tragedia... -- Francesco P. Lovergine _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
In reply to this post by gmusumeci
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> From: "Francesco P. Lovergine" <[hidden email]> > >arrivare > ad una autocoscienza su certe cose non è per tutti. Accolgo > la raccomandazione di Paolo per quella che è: una raccomandazione. > Ogni tanto le esortazioni, anche brusche, ci stanno: magari > qualcuno inizia a meditare. Non ne facciamo una tragedia... > Non credo ne sia stata fatta una tragedia, ci sono stati dei chiarimenti e dei richiami ad esprimersi in maniera adeguata. Le parole hanno un peso, e se lasciano spazio a fraintendimenti e distorsioni fanno più male che altro, all'intera comunità. Le esportazioni brusche ci sono state, anche nelle risposte. Ma se si può evitare di arrivare a tanto prendendosi un po' di tempo in più per riflettere prima di inviare una mail, tanto meglio per tutti. Buon fine settimana, Carlo _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 807 iscritti al 31/03/2016 |
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