Appello dei traduttori Saluti------------------------------ Da anni ormai l'interfaccia di QGIS è tradotta al 100% e questo (da sempre) grazie a un pugno di volontari che dedicano il loro tempo libero a questa causa. Come sapete, da diverso tempo ormai QGIS si sta muovendo a dei ritmi molto sostenuti, con rilasci di nuove versioni ogni 4 mesi circa. Ogni versione porta con se molti cambiamenti sia nell'interfaccia grafica (in questa ultima versione sono moltissime le stringhe di Processing ad essere state tradotte), ma soprattutto a livello di manualistica. L'aggiornamento del manuale (in inglese) riesce ad andare di pari passo con le versioni (eccetto per la 2.4), le traduzioni invece no (siamo fermi intorno al 60% della versione 2.4). A questo ritmo si rischia davvero di rimanere molto indietro e sarebbe un vero peccato visti gli sforzi fatti finora. Recentemente in lista è stata sollevata la questione del disinteresse generale alla traduzione, non solo di QGIS, ma di molti altri software. Dispiace davvero perché l'utilizzo di questi software è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni, ma gli investimenti fatti sembrano essere inversamente proporzionali all'utilizzo. E questo è davvero un peccato. Basterebbe un investimento di poche centinaia di euro da parte di coloro che ogni giorno utilizzano questi programmi risparmiando migliaia e migliaia di euro all'anno per continuare a garantire il loro funzionamento e miglioramento. C'è qualche interesse a investire in questa direzione? L'associazione ha voglia di prendersi carico di fare da tramite fra investitori e volontari? _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
Salve,
> Recentemente in lista è stata sollevata la questione del disinteresse generale alla traduzione, non solo di QGIS, ma di molti altri software. Non si tratta di disinteresse, ma di semplice mancanza di tempo. E non si tratta di una questione di soldi. Nessuno può mettersi a tradurre il testo di un romanzo, mentre lo scrittore lo sta scrivendo. QUISiamo alla necessità di cercare traduttori simultanei :) > > Dispiace davvero perché l'utilizzo di questi software è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni, ma gli investimenti fatti sembrano essere inversamente proporzionali all'utilizzo. L'investimento è quello fatto implicitamente dalla comunità degli sviluppatori che regalano il loro tempo e ricevono un programma funzionante da utilizzare. Se un Esquimese necessita della traduzione nella sua lingua, provveda da solo a farsela. Mi sembra pretestuoso fare una raccolta fondi per trovare traduttori in esquimese. :) Io posso tradurre in italiano il manuale pyQGIS. Mi interessa, lo faccio. Ma non conosco l'esquimese ;) Ciao Roberto _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
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ma se uno sviluppatore esquimese che conosce benissimo anche l'inglese perchè dovrebbe farsi carico di tradurlo in esquimese quando la versione originale per lui è perfettamente comprensibile? semplice: perchè se si allarga la platea degli utenti che conoscono solo l'esquimese e si trovano il software nella propria lingua, potrebbe essere questo un volano per sviluppi consulenze ecc... s. |
Administrator
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molti colleghi mi hanno detto che sono disposti ad imparare ad usare il software perchè è in italiano.
arcview 3.x non era in italiano e questo ha ostacolato non poco la diffusione della cultura gis nella pa. s. |
In reply to this post by geodrinx
In effetti è un bel dilemma: investire risorse per offrire ai propri connazionali un Qgis nella propria lingua, o usare quelle stesse risorse per debuggare in tempo reale un'unica versione in inglese?
La prima opzione permette di diffondere un prodotto immaturo verso un pubblico più vasto, mentre la seconda produce un software più stabile ma per pochi eletti. Da tecnico, personalmente opterei per la seconda... |
Il giorno 12 marzo 2015 10:33, Sieradz <[hidden email]> ha scritto:
Pochi eletti? Con il massimo rispetto verso chi offre il suo tempo per tradurre QGis mi pare onestamente un problema sopravvalutato. Non si tratta di affrontare un interfaccia così ardua. Anche la ipotetica resistenza rispetto all'adozione di questi strumenti perché in lingua inglese mi pare un pretesto più che un problema effettivo. Gli stessi uffici della PA hanno usato e continuano ad usare il software di ESRI, per citare un caso ma non certo l'unico, che ha un lungo e approfondito help disponibile unicamente nella lingua inglese. Stefano --------------------------------------------------- 41.95581N 12.52854E http://www.linkedin.com/in/stefanoiacovella http://twitter.com/#!/Iacovellas _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
Administrator
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esattamente! spesso è un pretesto però è anche vero che la diffusione che stanno avendo i software GFOS sta provocando una penetrazione anche in settori della pa non solamente super-tecnici. ecco che l'interfaccia in italiano rimuove obiezioni "psicologiche" sulla difficoltà di imparare questi strumenti. poi, a dire il vero, io preferisco usare la GUI di qgis in inglese :-D s. |
In reply to this post by stefano campus
>Da: stefano campus <[hidden email]> >molti colleghi mi hanno detto che sono disposti ad imparare ad usare il >software perchè è in italiano. Concordo. Anch'io ho imparato QGIS perché era in italiano. Esistono (ancora...) tante lingue, non solo l'inglese ;-) Per me è importante che sia tradotto in italiano... e non sono italiana (purtroppo), ma amo tanto la vostra lingua :-)) Si possono fare donazioni, come l'anno scorso? Saluti, Gabriela_______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by stefano campus
Il giorno 12 marzo 2015 10:57, stefano campus <[hidden email]> ha scritto:
Non sono convinto. Nel senso che mi pare assai più difficile e impegnativo capire realmente il significato di un tool o un elemento dell'interfaccia che non affrontare la sua traduzione. Paradossalmente si potrebbe portare il ragionamento all'estremo che la traduzione disincentivi la reale comprensione :-D Comunque non reputo certo un male l'esistenza di interfaccia ed help in Italiano, è solo una questione di priorità. Stefano --------------------------------------------------- 41.95581N 12.52854E http://www.linkedin.com/in/stefanoiacovella http://twitter.com/#!/Iacovellas _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by Sieradz
Premesso che ho un profondo apprezzamento per il lavoro dei traduttori, mi associo al tuo parere !
Dovendo scegliere tra impiegare tempo e risorse per debuggare il SW o per tradurre, preferisco la prima ipotesi ! ..... e poi diciamocelo: oggigiorno, non leggere\parlare almeno l'Inglese è davvero penalizzante !! |
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io non so neanche scrivere "hello world!" in quickbasic (esiste ancora?) credo che la forza di un progetto open consista in: - sviluppatori - utenti che segnalano errori e non semplicemente si lamentano - utenti che "stressano" il programma trovando casi d'uso che sfuggono allo sviluppatore - traduttori - finanziatori "cash" non so se dimentico qualcosa... in ogni caso, quello che voglio dire è che ridurre un progetto di sw open alla sola componente "sviluppo" è per mio conto riduttivo s. |
In reply to this post by nformica
Poi c'è un altro paradosso, tutto italiota.
Io ufficio tecnico di Canicattì pretendo Qgis in italiano, sennò manco mi metto a studiare un nuovo strumento. Però io sono lo stesso che fino a ieri pescavo ARCxxx (in inglese!!) dal Torrente... È una questione di mentalità chiusa, da parte dell'utenza, e questa non si smantella facilmente :( |
.... un GROSSO problema italiota è che con i sw OS se accadesse un imprevisto, come il mio che ho installato la Wien in una amministrazione comunale e mi si blocca di continuo e non mi fa lavorare, a chi ci si rivolge? poi la Wien è appena uscita e non vi è nulla in rete che mi possa aiutare.... comunque W sempre OS e QGIS!!!! Il giorno 12 marzo 2015 12:38, Sieradz <[hidden email]> ha scritto: Poi c'è un altro paradosso, tutto italiota. _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by Matteo Ghetta
2015-03-12 8:51 GMT+01:00 Matteo Ghetta <[hidden email]>:
> > Dispiace davvero perché l'utilizzo di questi software è aumentato in maniera > esponenziale negli ultimi anni, ma gli investimenti fatti sembrano essere > inversamente proporzionali all'utilizzo. > E questo è davvero un peccato. un peccato per i software che vivono prevalentemente grazie agli investimenti. per fortuna ce ne sono ancora molti che vivono di "volontariato" o di sfruttamento massimo delle energie a disposizione (nel senso che i programmatori non sono pagati proprio per sviluppare quel determinato software ma riesco a far ricadere quest'attività nelle loro attività istituzionali) > C'è qualche interesse a investire in questa direzione? L'associazione ha > voglia di prendersi carico di fare da tramite fra investitori e volontari? > Per quanto mi riguarda (parere ovviamente personale) l'unica cosa possibile che vedo gestibile dall'associazione è l'organizzazione di una/due giornate dove si riuniscono sviluppatori, traduttori e utenti per migliorare la traduzione di software/progetti GFOSS L'associazione potrebbe raccogliere le donazioni degli sponsor e poi rimborsare i partecipanti in base alle donazioni raccolte. Non so quanti soldi si potrebbero tirare su con una cosa del genere, ma così a spanne se arriviamo a 1000 € sarebbe già un successo. Con 1000 € quante persone potremmo rimborsare? e per che cifra? Io continuo a pensare che l'attività di traduzione dev'essere un'attività volontaristica (cosa che faccio ormai da anni) e gli utenti devono vederla come una sorta di finanziamento al software che utilizzano. > Saluti > -- ciao Luca http://gis.cri.fmach.it/delucchi/ www.lucadelu.org _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by stefano campus
2015-03-12 10:30 GMT+01:00 stefano campus <[hidden email]>:
> Geo DrinX wrote >> Se un Esquimese necessita della traduzione nella sua lingua, provveda da >> solo a farsela. Mi sembra pretestuoso fare una raccolta fondi per trovare >> traduttori in esquimese. > > ma se uno sviluppatore esquimese che conosce benissimo anche l'inglese > perchè dovrebbe farsi carico di tradurlo in esquimese quando la versione > originale per lui è perfettamente comprensibile? > semplice: perchè se si allarga la platea degli utenti che conoscono solo > l'esquimese e si trovano il software nella propria lingua, potrebbe essere > questo un volano per sviluppi consulenze ecc... > questa affermazione è vera, però in teoria lo sviluppatore dovrebbe sviluppare e non tradurre ;-) Non facciamo passare l'idea che lo sviluppatore deve anche fare il traduttore.... > s. > -- ciao Luca http://gis.cri.fmach.it/delucchi/ www.lucadelu.org _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by Sieradz
2015-03-12 10:33 GMT+01:00 Sieradz <[hidden email]>:
> In effetti è un bel dilemma: investire risorse per offrire ai propri > connazionali un Qgis nella propria lingua, o usare quelle stesse risorse per > debuggare in tempo reale un'unica versione in inglese? > > La prima opzione permette di diffondere un prodotto immaturo verso un > pubblico più vasto, mentre la seconda produce un software più stabile ma per > pochi eletti. > > Da tecnico, personalmente opterei per la seconda... > Anch'io concordo, se ho dei finanziamenti da utilizzare li dedico allo sviluppo, ma obbligo a chi sviluppa di inserire anche della documentazione (in inglese) -- ciao Luca http://gis.cri.fmach.it/delucchi/ www.lucadelu.org _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by stefano campus
2015-03-12 12:17 GMT+01:00 stefano campus <[hidden email]>:
> credo che la forza di un progetto open consista in: > - sviluppatori > - utenti che segnalano errori e non semplicemente si lamentano > - utenti che "stressano" il programma trovando casi d'uso che sfuggono allo > sviluppatore > - traduttori > - finanziatori "cash" > > non so se dimentico qualcosa... > si almeno mi vengono in mente chi pacchettizza, chi fa relazioni pubbliche, chi gestisce il progetto > in ogni caso, quello che voglio dire è che ridurre un progetto di sw open > alla sola componente "sviluppo" è per mio conto riduttivo > ovviamente, ma il discorso qui è un altro è dove investire i soldi che si hanno a disposizione (e solitamente sono abbastanza limitati ;-) ) > s. > -- ciao Luca http://gis.cri.fmach.it/delucchi/ www.lucadelu.org _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by pigreco
2015-03-12 13:42 GMT+01:00 Totò Fiandaca <[hidden email]>:
> .... un GROSSO problema italiota è che con i sw OS se accadesse un > imprevisto, come il mio che ho installato la Wien in una amministrazione > comunale e mi si blocca di continuo e non mi fa lavorare, a chi ci si > rivolge? poi la Wien è appena uscita e non vi è nulla in rete che mi possa > aiutare.... > bisogna sempre testare a lungo una versione prima di passarla in produzione. Per esperienza personale il comune di Trento fa un testing molto lungo dei software prima di passarli in produzione e certe volte deve anche saltare una determinata versione a causa di bug che intaccano il lavoro degli operatori. Devi capire da cosa è dovuto il tuo problema, vedere se è già stato segnalato e poi rivolgere agli sviluppatori o aziende che supportano quel determinato software per capire come risolvere il problema. -- ciao Luca http://gis.cri.fmach.it/delucchi/ www.lucadelu.org _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by pigreco
Il 12/03/2015 13:42, Totò Fiandaca ha scritto:
> .... un GROSSO problema italiota è che con i sw OS se accadesse un > imprevisto, come il mio che ho installato la Wien in una amministrazione > comunale e mi si blocca di continuo e non mi fa lavorare, a chi ci si > rivolge? poi la Wien è appena uscita e non vi è nulla in rete che mi > possa aiutare.... Facile: ci si rivolge al supporto tecnico professionale, disponibile in Italia come in molti altri paesi. Trovo veramente singolare che ci siano intere amministrazioni, con centinaia di postazioni che utilizzano esclusivamente un determinato sw libero, che non pensino di dotarsi di un supporto. Un bel freno al progresso, da vari punti di vista. Saluti. -- Paolo Cavallini - www.faunalia.eu QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
In reply to this post by Luca Delucchi
Rispondo a tutti, non voglio che sembri di aver lanciato il sasso e nascosto la mano Allora:Il giorno 12 marzo 2015 14:02, Luca Delucchi <[hidden email]> ha scritto: 2015-03-12 13:42 GMT+01:00 Totò Fiandaca <[hidden email]>: _______________________________________________ [hidden email] http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014 |
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